Giaretta: "A Parma non siamo scesi in campo. Ora vogliamo una grandissima prestazione per risollevare l'ambiente"
Dopo la sfuriata al termine di Parma-Udinese, il direttore sportivo dell'Udinese Cristiano Giaretta è ritornato a parlare e, ai microfoni di Palermo24.net, ha commentato l'andamento del ritiro, voluto dalla società dopo l'ultima prestazione al di sotto delle aspettative: "Il ritiro sta andando come deve andare, nel senso che è stato fatto per meditare sulla bruttissima prestazione di Parma: è quindi un momento in cui i ragazzi devono parlare tra di loro e con l'allenatore, da qui c'è stata questa decisione. Stiamo preparando così una partita come quella contro il Palermo che si presenta sempre molto difficile".
Quindi la decisione di mandare la squadra in ritiro è stata presa sulla base di una sola partita, cioè la sconfitta a Parma, e non su una serie di prestazioni negative?
"Si, possiamo dire che la decisione è stata presa in base ad una sola partita che ha però lasciato il segno. La sconfitta a Parma è stata più di una sconfitta perché non c'è stata proprio la presenza della squadra in campo. È stata una prestazione che ci ha dato molto fastidio perché la squadra stava bene fisicamente, avevano giocato le ultime quattro partite attestandosi su un buonissimo livello quindi non c'è nessuna ragione per una prestazione così povera".
Dai giornali si è potuto apprendere di un certo sentimento di malcontento all'interno del ritiro poiché ai giocatori non è stato consentito di passare dalla rispettive abitazioni...
"I ritiri sono fatti anche per creare malcontento e nel malcontento bisogna trovare la reazione. Il ritiro non è una gita, il ritiro non è una vacanza. Quindi i ragazzi devono parlare tra di loro, arrabbiarsi tra di loro e tirare fuori la cattiveria domenica contro il Palermo".
Si è anche letto che la lamentela è stata espressa davanti ai vertici dirigenziali...
"Non c'è stata nessuna lamentela che i ragazzi hanno manifestato davanti alla dirigenza. I borbottii ci stanno , ci mancherebbe, ripeto che i ritiri non sono delle vacanze, ma i ragazzi sono consapevoli di aver fatto una bruttissima partita e per primi si sono resi conto che questa decisione della società ci sta".
Come ogni anno la rosa dell'Udinese mette in mostra i suoi pezzi pregiati. Allan e Karnezis sono due esempi e già circolano diverse voci di mercato attorno a loro...
"Ci stiamo avvicinando al 1° di luglio di conseguenza già iniziano a circolare i nomi dei giocatori che più si sono messi in luce. Allan e Karnezis stanno sicuramente facendo molto bene quest'anno ma ci tengo a sottolineare che nella rosa ci sono tanti valori non solamente questi due giocatori e ci sono altre nove partite per mettersi ulteriormente in evidenza".
Argomento Scuffet: lo scorso hanno è salito agli onori della cronaca in un batter d'occhio; quest'anno invece è sparito totalmente anche grazie o a causa, a seconda del punto di vista, della grande stagione di Karnezis...
"Si, è vero. Il calcio a volte è molto strano però su Scuffet è stato stilato un programma di lavoro specifico.Tra l'altro mi rendo conto che, guardandolo quotidianamente, Simone sta crescendo in una maniera incredibile pur non giocando. Sta continuando il suo percorso di crescita, non si è assolutamente fermato anzi. Siamo molto contenti del progetto ed è normale che prima o poi arriverà il momento in cui giocherà con maggiore continuità".
E su Meret?
"Abbiamo un'importante scuola di portieri. Tra l'altro Scuffet è il titolare dell'Under 19 e Meret è il suo secondo. È un altro profilo interessente, un '97, terzo portiere della prima squadra. Credo che siamo la prima squadra in Europa con il secondo e il terzo portiere più giovane in assoluto e questo ci deve riempire di orgoglio. Stanno crescendo molto bene, aspettiamoli senza caricarli eccessivamente di responsabilità".
Parlando della partita di domenica, nelle ultime giornate il Palermo non si è espresso come nella prima metà di stagione: nei rosa domina un senso di appagamento, l'Udinese invece viene dalla bruciante sconfitta del Tardini. Il match può essere inteso come un riscatto personale da parte dei calciatori bianconeri?
"A prescindere dall'avversario abbiamo l'obbligo morale di produrre una grandissima prestazione per i giocatori stessi, per la società e per i tifosi. Poi che ci sia davanti il Palermo è un dettaglio, ovviamente importante, ma prima di tutto dobbiamo guardare in casa nostra e riscattare una bruttissima apparizione a Parma che è ancora sotto gli occhi di tutti".
Oltre al tandem Dybala-Vazquez, chi teme del Palermo?
"Soprattutto loro, ma io temo anche la cattiveria agonistica che sa trasmettere Iachini. È un allenatore che sa trasmettere il suo carattere e il furore agonistico. Mi aspetto una squadra arrabbiata ma noi dobbiamo essere doppiamente arrabbiati perché abbiamo mille motivazioni per esserlo con noi stessi e per riscattare la gara contro il Parma".
Domenica il Palermo schiererà una formazione già proiettata al futuro con giovani interessanti come Chochev, Quaison e Belotti in rampa di lancio...
"Sono tutti ottimi giocatori ma io non sto a guardare i singoli. Io mi aspetto sempre un'ottima prestazione di gruppo".