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ESCLUSIVA TU - Pizzul ci spera: "A Tudor gli è andata bene una volta, speriamo gli vada bene pure la seconda. Nicola? Ha dato meno di quello che si pensava"

di Stefano Pontoni

L'Udinese è da sempre la sua squadra del cuore e infatti ad ogni partita al Friuli lo ritroviamo nella sua storica postazione attento a non perdere nessuna azione. Bruno Pizzul, la voce più famosa del calcio italiano, si è messo a nostra disposizione per una chiacchierata sul futuro prossimo dei bianconeri.

Via Nicola e dentro Tudor. Sarà un cambio benefico?

"Piena solidarietà a Tudor, fa con quello che può. Lo hanno chiamato nel periodo della sosta per le nazionali così che potesse avere più tempo a disposizione per lavorare ma invece si è ritrovato fino ad oggi a poter contare soltanto su una parte ristretta del gruppo visto che parecchi erano in giro per il mondo. Ora i nazionali sono rientrati e bisognerà capire se basteranno questi pochi giorni per preparare al meglio la partita contro il Genoa, una sfida che l'Udinese deve vincere a tutti i costi. Speriamo bene".

L'Udinese di Nicola non ha mai brillato. Forse doveva essere mandato via prima?

"Non ha mai dato la sensazione di riuscire a modificare l'assetto tattico della squadra e la tenuta mentale. Si è visto ben poco in questi mesi, lo dico a malincuore perché Nicola è un uomo straordinario. La rosa è vero che è un lenzuolo corto ma qualcosa di più si poteva fare. Ha voluto insistere sul 3-5-2 anche quando era chiaro a tutti che i giocatori erano fuori ruolo. E' singolare comunque che sia stato mandato via dopo Napoli, una partita che comunque l'Udinese ha fatto la migliore prestazione della sua gestione. Si vede che stavano pensando prima al cambio. La società forse non ha trovato in lui quell'allenatore in grado di compattare il gruppo".

Cosa può portare il tecnico croato?

"E' difficile pronosticare se Tudor farà bene o male. Gli è andata bene una volta, speriamo gli vada bene pure la seconda. Sta volta ha più tempo a disposizione per dimostrare le qualità da allenatore. Deve trasmettere ai suoi giocatori la voglia, la grinta, il senso di appartenenza. Ha una personalità forte, capace di ragionare con la sua testa".

Il centrocampo è il reparto che quest'anno ha fatto più difficoltà. Ora però con Sandro forse la situazione può migliorare.

"L'Udinese con Sandro ha trovato finalmente un centrocampista di riferimento. Il brasiliano è quel giocatore di ruolo che per tanto tempo abbiamo cercato. Davanti alla difesa gioca bene ma soprattutto fa giocare bene gli altri. Sa tenere la posizione e mantenere gli equilibri, inoltre riesce a trasmettere fiducia ai compagni di reparto. Speriamo solo che il fisico tenga. Se non si fa male può diventare un leader di questa squadra". 

Come giudicare invece De Paul?

"A De Paul quest'anno hanno fatto cambiare troppe volte ruolo, l'hanno fatto girare un po' per tutto il campo. Ha cercato di adattarsi ma il più delle volte si vedeva chiaramente che stava giocando fuori ruolo. Mi auguro che Tudor sappia trovargli la giusta collocazione. L'Udinese se vuole tornare ad essere propositiva non può prescindere da De Paul".

 


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