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ESCLUSIVA TU - Micalich carica la Gsa: "Vinceremo lo storico derby con Trieste"

di Stefano Pontoni

"Il derby con Trieste non è una partita da giocare ma è una partita da vincere. Vediamo se questi ragazzi hanno gli attributi per rialzare la testa. Spero che domenica possa essere il lieto fine di questa stagione. La partita va giocata anche se loro sono più forti di noi, come dice la storia degli ultimi anni. Sarò ottimista ma secondo me sarà un derby storico che vinceremo" con queste parole il general manager Davide Micalich ha provato a dare una scossa ad una Gsa in difficoltà. Dopo Imola serve una grande prestazione e non ci poteva essere occasione migliore del derby. 

Un grande evento per il Friuli che purtroppo si giocarà in contemporanea con Udinese-Palermo: "La Procura è stata irremovibile. Una scelta strategica la cui spiegazione è stata quella di voler evitare infiltrazioni degli ultras dell'Udinese nella curva della Gsa".

Il periodo di forma però che la Gsa sta attraversando non è dei migliori e sono tanti i commenti negativi che arrivano dai tifosi: "Quelli che oggi ci dicono che siamo quattro peracottari allo sbaraglio sull'orlo dei play out sono gli stessi che se vinciamo due partite di fila ci celebrano come eroi. Sparare commenti senza senso sono cattiverie che non fanno bene allo sport. Fino all'altro giorno eravamo soli come dei cani in Serie B con la volontà di riportare Udine in Serie A. Arriviamo in A e ora riempiano ogni partita il palazzetto a Cividale. I tifosi devono godere di quanto fatto e di quello che c'è. Godiamocela perché siamo partiti veramente dal basso. Quest'anno abbiamo fatto esperienza, abbiamo messo da parte il nostro mattoncino, ed il prossimo anno torneremo al Carnera".

Nel mirino della critica inevitabilmente ci è finito anche coach Lardo, accusato di non essere più motivato come nella passata stagione: "Lardo è arrivato con noi lo scorso anno per costruire un progetto pluriennale. Il vero obiettivo era quello di vincere lo scorso anno il campionato. Non dimentichiamoci che nel 2013 eravamo in Serie C al Benedetti e ora siamo in A a giocarci il derby con Trieste. E' stata una corsa folle, un impegno clamoroso da parte di tutti"

E' pesata tanto comuque l'assenza di Truccolo, uno dei perni di questa squadra fermato da un brutto infortunio: "La sua assenza pesa, è un giocatore indispensabile tatticamente. E' l'uomo delle missioni speciali che ci permette di marcare i più forti".

Serve allora di nuovo un grande Allan Ray per uscire dalla crisi: "Quando ho fatto il suo nome a Pedone mi ha detto di prenderlo subito. E' un fuoriclasse assoluto, paradossalmente è finito in un posto che forse non è pronto ad accogliere un giocatore del suo calibro e che avrebbe bisogno di fare ancora qualche step intermedio".

Per questo finale si potrà contare anche su Veideman, il cui innesto è stato molto positivo: "Ti si infortuna Allan Ray e vai a prendere un altro giocatore importante. E' stato uno sforzo non da poco che dimostra quanto la società ci stia mettendo tutto ciò che ha per fare il meglio possibile". 

Resta comunque il grande lavoro svolto dalla società, a cominciare dal Presidente Pedone che ci sta mettendo anima e corpo in questo progetto: "Ci sono degli imprenditori che si fanno prendere dalla passione e che bisogna tenerseli stretti. Udine è fortunata ad avere un presidente come Pedone. Il Presidente è il nostro primo tifoso e rimane deluso a vedere la sua squadra che non gioca con quell'aniums pugnandi che invece dovrebbe caratterizzare questa società. Ha dato una scossa alla squadra in vista del derby".

Un commento finale Micalich lo dedica al futuro dell'Udinese e della Serie A: "Come nel basket è importante l'asse paly-pivot nel calcio è importante l'asse centrale. Zapata ha fatto fatica, non è un bomber vero, serve un attaccante diverso, assieme ad un centrocampista e ad un difensore centrale di qualità. Confermare poi anche il portiere, Karnezis è un giocatore di livello internazionale. Delneri? Per me la società non è ancora convinta. Lo stanno valutando perché sennò lo avrebbero già confermato. Cessione della società? Potrebbe essere una cosa normale, fisiologicamente ci può stare che i Pozzo non abbiano più stimoli. Il cambio non lo vedo come uno scossone.

A certe squadre in Serie A conviene retrocedere. Penso al Pescara, al Palermo che giocano un po' all'elastico, forti del fatto che se vanno giù intascano 25 milioni di euro. Per mantenere il campionato a venti squadre, che così com'è adesso è qualcosa di indecente, bisognerebbe che il calcio copiasse un po' da basket inserendo i play-off. Sarebbero un toccasana per il campionato e darebbe senso ad un stagione. E' una svolta epocale e il calcio sembra voler mantenere le sue tradizioni. Con questa formula però, che con trenta punti sei salvo, è normale che vengano a mancare gli stimoli".

 

 

 


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