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ESCLUSIVA TU - Condò (Sky): "Zico fu incredibile. L'Udinese di oggi deve cambiare, De Paul forse non è il campione che pensiamo. Gotti questione di tempo"

di Davide Marchiol

A margine della presentazione del suo libro "La storia del calcio in 50 ritratti" Paolo Condò ci ha concesso una breve intervista per parlare di Udinese. Visto che il focus del volume è sugli anni '80 è inevitabile che il pensiero vada subito a Zico, il "Pelè bianco" che decise di venire in una terra come il Fruli-Venezia Giulia spesso paradossalmente dimenticata da chi vive fuori dai suoi confini: "Viene dimenticata perchè non ha bisogno di essere ricordata, noi in genere risolviamo i problemi, non ne creiamo all'Italia e non ce li facciamo risolvere, mi viene da pensare per esempio al terremoto che è stata la più grande tragedia successa in questa regione, paragonato con i terremoti avvenuti in altre regioni, si può dire sia stato risolto in quattro e quattr'otto. In questo senso Zico fu un regalo che il Friuli volle concedersi e quando mi venne detto per la prima volta che sarebbe andato a Udine io ero incredulo, perchè era secondo giocatore più forte del mondo dopo Maradona. Proviamo a immaginare adesso: secondo me il più forte giocatore del mondo è Messi, dietro di lui c'è Ronaldo, è come se adesso il portoghese arrivasse  a Udine, non è pensabile, invece negli anni '80 è successo e il primo anno fu incredibile, arrivò e segnò due gol alla prima, due gol alla seconda, ma scusate, è arrivato un giocatore che vi fa due gol a partita? (ride ndr)".

L'Udinese nell'ultimo periodo sembra non ritrovare più il filo del discorso dopo l'era d'oro targata Guidolin: "Il metodo è sempre quello di scegliere dei giocatori giovani o sconosciuti, ma che comunque gli osservatori ritengono meritevoli, crescerli, cercare di farli diventare campioni per poi venderli per finanziare il ciclo. È andata avanti da Bierhoff e Amoroso a Sanchez, Asamoah, Handanovic... si potrebbe andare avanti per molto con la lista. Adesso in questi due/tre anni evidentemente la ricerca di giovani non è stata altrettanto felice. Probabilmente anche perchè gli altri club ora arrivano prima dell'Udinese forse su certi talenti. A parer mio l'Udinese una volta ottenuta la salvezza deve mettersi nell'ottica di cambiare un gruppo di giocatori e trovare nuovi giovani di qualità da lanciare".

Pussetto, Musso, De Paul, Barak, alcuni giovani i bianconeri li trovano ancora ma..."De Paul si pensava che sarebbe stato venduto a una grande alla fine della scorsa stagione e non è successo. Quindi o il prezzo fissato era troppo grande o le le big hanno pensato che sia un buon giocatore, ma non un campione come quelli che ti ho citato prima. Secondo me in questo me c'è un po' di crisi di talento puro. Penso a Fofana per esempio che sembrava un giocatore forte pronto a esplodere da un momento all'altro e invece si è fermato in mezzo al guado".

Chiosa finale sul "caso Gotti", tecnico ben voluto da tutte le componenti dell'Udinese, ma che continua a non voler accettare un ruolo da primo allenatore: "Ci sono stati recentemente degli allenatori, penso a Mauro Tassotti, che la società ha tenuto come secondo perchè si fida pienamente di lui anche se cambiavano i primi allenatori. La cosa particolare è che, da Ancelotti ad Allegri, tutti gli allenatori che hanno avuto Tassotti come secondo gli hanno chiesto di seguirli nella nuova avventura, ma Tassotti ha detto no rimanendo al Milan. Ecco Gotti è il caso opposto, ha fatto il secondo a tanti allenatori di qualità. Non saprei dirti perchè abbia queste remore, penso sia una questione di tempi, vedremo cosa accadrà prima, o Gotti si appassionerà al lavoro di primo allenatore o magari dei risultati negativi convinceranno i Pozzo a retrocederlo di nuovo come secondo prendendo un altro allenatore".


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