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ESCLUSIVA - Massimo Gotti nel ricordo di Morosini: "Grazie a Piermario abbiamo una marcia in più"

di Stefano Bentivogli

Oggi andrà in scena una partita particolare, una partita speciale tra Atalanta-Udinese, dove tutti noi non potremo fare a meno di pensare a Piermario Morosini, nato a Bergamo, cresciuto nell'Atalanta e passato poi all'Udinese. A poco più di otto mesi dalla squa scomparsa, oggi allo stadio le due squadre lo ricorderanno e siamo sicuri che lo farà anche il pubblico presnte all'Atleti Azzurri d'Italia.

La redazione di Tuttoudinese.it, ha contattato in esclusiva un ex compagno ed amico di Piermario. Massimo Gotti, ex Udinese e ora alla Ternana, ha parlato a ruota libera di Morosini, dei suoi ricordi e dell'omaggio che oggi gli verrà riservato: "Mario lo conosco da quando avevamo 9 anni. Ho giocato con lui dai pulcini dell'Atalanta, fino alla primavera nerazzurra, per poi passare insieme, poco dopo aver perso la finale scudetto primavera contro la Roma, all'Udinese nell'anno della Champions League di Serse Cosmi. Ho passato poi altri due anni a Udine con lui, vivendo nello stesso appartamento e trascorrendo momenti di gioia ma anche di tanta sofferenza. Poi negli anni successivi ci siamo divisi, ma per poi ritrovarci sempre in estate, quando rientravamo a Udine al termine dei rispettivi prestiti e insieme iniziavamo il ritiro".

Che ricordi hai di Piermario? "Con lui ho passato i suoi momenti di gioia che riguardavano la maggior parte le sue avventure calcistiche, con la trafila in tutte le nazionali Under, fino a vederlo debuttare in Under 21 all'europeo con i ragazzi più grandi di lui. Poi c'è stato il debutto in Serie A contro l'Inter e in Coppa Uefa contro il Levski Sofia. Con lui ho anche passato i momenti più brutti della sua vita. Quando eravamo nei giovanissimi e allievi dell'Atalanta, perse nel giro di pochi anni la madre e il padre. Ancora più pesante e duro fu quando mi chiamarono dei suoi amici di Bergamo mentre ero a cena con lui, riferendomi della morte del fratello. Una disgrazia dietro l'altra, di fronte alle quali lui ha sempre reagito da uomo, anche quando aveva 15 anni. Aveva una forza interna che difficilmente potrò rivedere in qualcuno in tutta la mia vita. Standogli vicino ho imparato molto da lui, ma non a parole, con i fatti, vedendo come reagiva ad ogni disgrazia e come sorrideva alla vita. Lo stesso dobbiamo fare noi amici più stretti, per portare avanti tutti i valori che lui silenziosamente ci ha insegnato".

Da grande amico, come hai reagito a quei vergognosi cori contro Piermario? "In un primo momento mi sono inviperito e vergognato per queste povere persone malate. Ma poco dopo ho pensato a come avrebbe reagito Mario. Lui ci avrebbe fatto una risata e smorzato i toni. Di conseguenza ho lasciato perdere".

Oggi al contrario, in occasione di Atalanta-Udinese, Morosini verrà ricordato nel modo giusto. "Si, ci sarà una partita molto importante. Mario ha lasciato il segno in entrambe le squadre e città. Tutte le persone che hanno conosciuto Pier non possono far altro che avere un ricordo stupendo, di un ragazzo che sorrideva sempre e che dopo aver superato certi momenti difficili, era sempre pronto a dare una mano a chi aveva maggior bisogno. Ora noi grazie a lui, a quello che ci ha lasciato e a quello che ci ha insegnato, abbiamo una marcia in più".


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