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'El Tucu' Pereyra: "Preferisco la fascia, ma per Guidolin gioco anche da trequartista"

di Federica Zille

Arrivato a Udine nell'estate 2011, Roberto Maximiliano Pereyra è riuscito a farsi largo nelle gerarchie di mister Guidolin grazie alla propria duttilità: in stagione è stato schierato da mezzala e da trequartista, nel classico 3-5-2 e nei vari esperimenti tattici del tecnico di Castelfranco. Classe 1991, nonostante la giovanissima età il centrocampista argentino è ormai un veterano di questa Udinese.

Per cominciare chiariamo l'origine del tuo soprannome: "El Tucu, viene dal nome della città in cui sono nato, San Miguel de Tucuman".

Max, sei a Udine da due stagioni ma sei già diventato un idolo della tifoseria: "Mi fa piacere, ma l'unico idolo è Totò, io spero solo di fare del mio meglio per questi tifosi che sono sempre carini con me. All'inizio ambientarsi a Udine non è stato facile, in Argentina è tutto molto diverso, ma ora mi trovo bene anche grazie all'aiuto della mia fidanzata".

Guidolin ti ha utilizzato in diverse zone del campo, tu quale ruolo preferisci? "A me piace giocare sulla fascia, ma voglio farmi trovare pronto in qualsiasi ruolo mi chieda il mister, quindi anche da trequartista". E se poi ci scappa il gol... "Mi alleno anche per questo, per arrivare davanti alla porta e magari segnare".

Da ragazzino quali erano i tuoi modelli? E' vero che sognavi di conoscere Ortega? "Sì, quand'ero piccolo Ortega del River Plate era il mio idolo, mi piaceva molto il suo modo di giocare e mi ispiravo a lui".

Cosa ne pensavi all'epoca della Serie A? "Tutti i giovani sudamericani sognano di venire a giocare in Europa, vedevo le partite in tv e sembrava tutto facile, ma ora che sono qui non la penso più così! Anche il calcio inglese mi piace, ma il campionato italiano resta tra i più belli".

La doppietta azzurra di Balotelli rende doverosa una battuta sull'attaccante rossonero: "Balotelli è un grandissimo calciatore, molto tecnico e potente, è uno di quei giocatori in grado di farti vincere una partita. Penso che si possa inserire tra i cinque attaccanti più forti al mondo".

Una curiosità: l'hai scelto tu il numero 37? "Sì, è lo stesso numero con cui giocavo in Argentina, quando indossavo la maglia del River, società cui sono molto legato perchè mi ha portato nel calcio che conta".

Un altro giovane argentino che in Italia sta facendo molto bene è Lamela, vi conoscete? "Certo, Lamela è un ottimo giocatore, se si mette in testa una cosa le tenterà tutte per riuscirci, può vincere una partita da solo. Siamo molto amici, ci sentiamo ogni giorno"

Tra i tuoi obiettivi personali cosa metteresti? "La nazionale argentina è un sogno, il mondiale under20 è stata una bella esperienza, ognuno di noi sperava di passare nella Selecciòn e giocare con l'attaccante più forte del mondo. Ovviamente non è cosa facile".

E con l'Udinese? Qual è l'obiettivo stagionale? "L'obiettivo erano i 40 punti, ora proveremo a farne altri per vedere dove possiamo arrivare. Noi pensiamo partita dopo partita, ora ci aspetta il Bologna,contro cui daremo il massimo perchè il nostro sogno è tornare in Europa"

Un giudizio finale sul mister: "Guidolin è un professionista, pretende tanto lavoro e io cerco di allenarmi al massimo per farmi trovare pronto. I suoi consigli sono semplici: allenarsi sodo e usare la testa".


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