Domizzi a Udinese Channel: "A Udine mi sento a casa"
Ospite a Udinesechannel Maurizio Domizzi ha toccato vari temi, da quelli personali al campionato, a Guidolin passando per la nazionale. Ripercorriamoli nel dettaglio.
Il rapporto con Udine e l'Udinese? "Questo è il 5° anno che sono qui. Mi sento a casa, vivo la città a 360 gradi indipendentemente dall'Udinese: ho la famiglia qui, i bimbi a scuola e all'asilo, ci siamo integrati bene nel contesto ambientale".
Ti senti friulano d'adozione? "Mi fanno piacere gli attestati di stima che ricevo quotidianianamente. Per carattere non sono un tipo molto espansivo, il fatto che la gente mi apprezzi mi piace perché sento la sincerità".
Sei diventato uno dei senatori: "Non ci avevo fatto caso, ma la metà delle gare in A le ho fatte con l'Udinese. Sono contento di aver collezionato pochissimi rossi. Sono un difensore che prende pochissime ammonizioni, circa sei o sette l'anno, che sono poche per un difensore. Ho segnato due rigori a Buffon con la Juve: mi è sempre piaciuto battere i rigori, anche da ragazzino".
La Nazionale? Ci speravi? "Sinceramente non so dire se me la aspettavo. Uno in cuor suo se la aspetta in certi momenti e secondo me per buoni tratti, soprattutto dell'esperienza a Udine, forse una chance me l'ero meritata. Ma per me non è un assillo e non la vedo come un'ingiustizia il fatto che non mi sia stata data. I campionati ad alti livelli dell'Udinese, specialmente gli ultimi tre, senza contare tutti quelli in cui sono stato qui, dimostrano il livello tecnico dei giocatori, che è elevato visti i risultati raggiunti".
La delusione per la Champions? "E' stata tanta, c'erano tante aspettative. Quest'anno era il secondo anno consecutivo, eravamo tutti più maturi, ci tenevamo con maggiore consapevolezza. Ne abbiamo risentito di più a livello psicologico rispetto all'anno prima".
Anfield un riscatto? "Resta una grande soddisfazione, una bella impresa, il comando del girone e la possibilità di guardare in maniera più ottimistica alla fase a gironi ma non può riscattare la sconfitta con il Braga".
La classifica attuale è veritiera? "Non credo che la classifica sia bugiarda, credo che rispecchi quanto prodotto, che effettivamente è stato un pò poco. Abbiamo potenzialità maggiori, ma alla fine i punti che abbiamo sono quelli che ci meritiamo. Dobbiamo cambiare marcia affinchè questo non diventi un problema".
Un pensiero su Guidolin: "Concentratissimo. Uno dei più importanti allenatori per me. A noi ha fatto fare quello scatto a livello mentale, quel qualcosa in più per poter alzare l'asticella dei nostri obiettivi. Lui ci ha fatto credere nel nostro potenziale. Lui parla sempre dei 40 punti, ma ricordo che il primo anno già a novembre ci disse che potevamo fare più di 60 punti e che sarebbe stata una delusione non farli".
Lui ti ha definito intelligente e ha parlato della tua posizione in campo: "In carriera ho fatto più l'esterno, anni fa si usava più giocare a 4. Io ero esterno sinistro e questo mi ha un pò condizionato. Intelligente? Penso che l'intelligenza e la capacità tecnica siano le mie armi migliori".