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Deulofeu dal possibile passaggio al Napoli a leader dell'Udinese che sfiderà i partenopei al Maradona, il diez vuole altri gol

di Davide Marchiol

Sliding doors per Gerard Deulofeu, che in estate è stato chiacchieratissimo in ottica Napoli e che domani invece condurrà da leader la sua Udinese proprio al Maradona contro la squadra partenopea. Proprio a lui si aggrappano le zebrette per provare a ottenere un risultato insperato, in un momento difficile e contro la squadra forse più forte del momento in Serie A. I bianconeri non vincono dai primi di ottobre, in quella trasferta di Verona in cui la truppa di Sottil ottenne un successo all'ultimo in rimonta grazie alla rete di Jaka Bijol.

Durante la sessione estiva di calciomercato lo spagnolo è stato veramente molto vicino al trasferimento al Napoli, per un affare che, si vociferava, essere intorno ai 20 milioni. I partenopei erano a caccia di un sostituto di Insigne e Deulofeu invece poteva ambire a piazze capaci di puntare ai vertici delle competizioni. Non poteva essere altrimenti dopo un'annata da 13 gol e 5 assist. Alla fine però Spalletti ha optato per altre scelte a livello tattico, con Giuntoli che ha lasciato l'obiettivo friulano per puntare su Giacomo Raspadori, profilo più adatto alle esigenze del tecnico di Certaldo.

Deulofeu quindi è rimasto a Udine e lo ha fatto anche con estrema convinzione. Il diez infatti è partito subito fortissimo mettendo a segno 6 assist e 2 reti, contribuendo allo spettacolare avvio di stagione dell'Udinese. L'ex Barcellona ha confermato dunque una maturità importante, capendo che comunque restare in Friuli non è un passo indietro per la carriera, ma anzi un motivo di orgoglio, perché è il leader di un'intera piazza. L'anno scorso con la maglia numero 10 indosso, al Maradona, si concesse il lusso di segnare un gol, purtroppo inutile ai fini del risultato visto che poi i padroni di casa vinsero 2-1. Domani Deulo ci riproverà e chissà, magari potrebbe essere proprio lui a interrompere la striscia clamorosa di vittorie di quella squadra che poteva essere la sua, ma che ora invece è un avversario come tutti gli altri.


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