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Danilo capitano: si merita la fascia?

di Arianna Forabosco

Oh capitano, mio capitano!” Di capitani a Udine ne sono passati molti, molti dei quali quella fascia se la sono meritata a suon di presenze o gol. Tutti a loro modo hanno lasciato il segno. Di Natale sarà stato anche un leader silenzioso ma a garantire per lui c’è stato il grande rifiuto alla Juve e uno score di presenze e gol che difficilmente sarà replicabile. Dopo l’addio del bomber numero 1 della storia bianconera e dei vecchi veterani (Pinzi, Domizzi) che hanno investito simile carica, il passaggio di consegne è avvenuto. Il destinatario dell’ambita fascia è stato il brasiliano Danilo. Sembra che la scelta di Iachini sia proprio ricaduta sul difensore, come era già stato accennato nella conferenza stampa di presentazione del mister e come confermano le prime apparizioni della stagione. Scelta giusta? Discutibile perlomeno. Pesa probabilmente il fatto che Danilo con le cinque stagioni in bianconero sia uno dei calciatori di lungo corso. Investito o no dai compagni per una responsabilità così grande, il difensore bianconero deve fare i conti con un pesante gesto che condiziona ancora fortemente il rapporto con la propria tifoseria. Il dito medio rivolto verso la Curva non è stato ancora dimenticato da molti. In primis dal tifo organizzato, che vedrebbe più di buon occhio la fascia nelle mani di Felipe, figlio adottivo del Friuli. Come dare loro torto? Danilo è davvero la scelta giusta? I dubbi si moltiplicano. In fondo, un capitano è un simbolo. E come tutti i simboli deve essere rispettato non solo dai propri compagni bensì anche dal popolo che rappresenta. In caso contrario meglio consegnare la fascia a chi davvero può rappresentare la propria gente. Gente che dà sempre passione ma che pretende solamente una cosa: rispetto.


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