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Da zero a dieci - I ricami di Di Natale e la ciabattata di Jonathan: sfida impari! Ma quale salvezza...

di Davide Rampazzo
AFP PHOTO / Simone Ferraro

L'Udinese vince 3-0 e sale in classifica a 27 punti. La squadra vola sulle giocate del tandem Di Natale-Muriel e su una ritrovata compattezza difensiva del trio arretrato supportato dalla sicurezza di Brkic, passato dalle spazzate folli di paura allo scavetto per saltare Palacio. Obiettivo salvezza? Riduttivo considerando la qualità delle altre squadre. Più verosimile un tentativo d'aggancio alla zona Europa: il girone di ritorno senza impegni extra-campionato e la speranza che sia stato pagato interamente il pegno alla sfortuna in quanto ad infortuni fanno ben sperare. Da zero a dieci, i voti della vittoria di ieri.
 

ZERO a Jonathan per l'indegna ciabattata da un metro e porta quasi sguarnita. Errore incredibile e pure recidivo per l'Inter visto l'errore di Livaja con il quale la squadra si era congedata dal campionato per le vacanze estive. Dovendo giudicare la sua prova da esterno il giudizio non migliorerebbe di molto.

UNO a Juan Jesus, troppo ruvido negli interventi soprattutto su Muriel. Per prenderlo deve ricorrere al fallo sistematico, impensabile arrivare a finire la partita con questa tattica. Soprattutto nel caso del secondo giallo, rovina la corsa del colombiano più per frustrazione che per reale necessità: si era lontani dalla porta e c'era anche Cambiasso a protezione.

DUE a Palacio, in evidente giornata no. Passi per il tentativo di conquistare il calcio di rigore una volta perso il contatto con il pallone ma anche il gol mangiato prima del vantaggio dell'Udinese grida vendetta. L'impressione è che non abbia né il killer istinct di Milito né la genialità di Cassano.

TRE a Muriel. Sì, avete letto bene, tre. Non è per niente edificante che ricordi ad ogni intervista che il suo obiettivo è una grande squadra e usi l'Udinese come trampolino di lancio. Apprezziamo la sua sincerità contrapposta all'ipocrisia di tanti calciatori e la sua non promessa di rimanere a vita ma a volte sono più costruttivi il silenzio e le magie che regala sul terreno di gioco.

QUATTRO alla difesa dell'Inter. In emergenza ma costruita davvero male. Tutti giocatori con le stesse caratteristiche e col piede mancino, è un gioco da ragazzi per Di Natale e Muriel farli a fette. Persino nelle interviste pre-partita era chiara la tattica per sorprenderli: la velocità.

CINQUE al ritornello "Obiettivo 40 punti". Diciamolo, stancante. E' oggettivamente impensabile che l'obiettivo per una squadra partita dai preliminari di Champions League e con il miglior attacco del campionato (sì, il migliore! nessuno ha a disposizione due armi devastanti come Di Natale e Muriel) possa essere la salvezza. Va stretto un patto con la fortuna, cinque mesi senza infortuni per puntare all'Europa.

SEI a Allan e Pereyra. Straordinari interpreti nel girone d'andata, ieri onesti comprimari in un centrocampo che ha dovuto controbattere colpo su colpo a quello muscolare dell'Inter. Operazione riuscita, partita non appariscente ma si conferma l'importanze dei due ragazzi classe 91, una garanzia per il futuro.

SETTE a Giannoccaro. Non si fa intimorire dalle proteste (non molto convinte) sul rigore presunto su Palacio e ammonisce l'attaccante per simulazione. Applica lo stesso metro per 90 minuti e per entrambe le squadre, di fatto non sbaglia nessuna decisione. Uno dei migliori fischietti.

OTTO a Guidolin. Convince la formazione schierata contro l'Inter, quando sarà affinata la coppia Muriel-Di Natale ci si potrà divertire. Umile e paziente, anche fortunato quando i nerazzurri sbagliano l'impossibile davanti la porta. Placa gli olé del pubblico sul 3-0. Onesto in conferenza stampa. Semplicemente inimitabile.

NOVE a Lazzari. Forse pungolato dalla concorrenza che gli arriverà da Merkel, il centrocampista si scrolla di dosso l'opaco anno fiorentino e disegna due assist geniali per Di Natale. Totò ringrazia e la squadra pure, sono fondamentali le sue geometrie per il girone di ritorno.

DIECI a Di Natale. a chi sennò? 12 in stagione, 165 in A, con vista alla top10 assoluta. Campione straordinario, implacabile davanti alla porta, freddo e lucido in ogni situazione. Meriterebbe la tripletta per l'incredibile punizione che stampa sulla traversa, ogni tocco di palla è una nuova poesia.

 


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