D'Alessandro, la lieta sorpresa che merita il riscatto
Arrivato in sordina a Udine dopo uno scambio con Alì Adnan, Marco D'Alessandro, dopo un inizio complicato, in cui con Julio Velazquez vedeva veramente poco il campo, ecco che improvvisamente l'ex Atalanta è diventato titolare inamovibile del centrocampo bianconero, rivelandosi un utilissimo esterno del centrocampo a 5, utilizzato da Nicola prima e da Tudor poi, con risultati nettamente diversi in favore del croato.
Ad impressionare il pubblico friulano è stata la duttilità del numero 77, che in uno schema che prevede due punte ha capito che per trovare spazio doveva iniziare a ragionare come esterno a tutta fascia, destra o sinistra che sia, e così è diventato un perno fondamentale per la formazione bianconera, rivelandosi anche una grave perdita nel periodo del suo infortunio alla caviglia.
Corsa, umiltà, intraprendenza e sacrificio, con queste armi il buon Marco è riuscito a mantenere la sua titolarità, e soprattutto con mister Tudor, con una squadra non conservatrice ma con un baricentro nettamente più alto, ha potuto mettere in mostra tutte le sue qualità offensive nell'uno contro uno e nello spunto in velocità, da ricordare ad esempio il suo primo tempo in casa della "sua" Roma, in cui fece letteralmente impazzire Juan Jesus, ma da sottolineare è anche la sua abnegazione in fase di ripiego, che gli ha permesso di annullare avversari come Politano in quell'Inter Udinese di dicembre o come Federico Chiesa, insomma la velocità e la rapidità di D'Alessandro sono diventati ingredienti molto utili per il 3-5-2 friulano.
E sarà proprio il riscatto dell'esterno uno dei temi caldi in casa bianconera, oltre ovviamente alla decisione dell'allenatore, la conferma per il numero 77 per quanto fatto vedere in campo dovrebbe essere scontata, visto anche l'attaccamento dimostrato dal ragazzo romano, ma la palla ora passa alla società, sperando che la meritocrazia influisca sulle scelte e sulla filosofia dei piani alti bianconeri.