.

Considerazioni sparse sul 2018 prossimo a salutarci: tra passione e speranze, sempre nel segno bianconero

di Jessy Specogna

Il sipario è ormai prossimo a calare su questo 2018. Per tutti le ore che ci separano dallo scoccare della mezzanotte per brindare al 2019 sono ore dal sapore agrodolce, tra ricordi che ci porteremo dietro, momenti positivi e altri negativi che hanno contraddistinto un altro capitolo della nostra vita, e tra le speranze per il futuro. Cercherò di mettere qui, in queste righe, quelli che sono stati i miei ricordi di questo 2018, personalmente e sportivamente parlando.

Non si può non iniziare da quello che per me, come per molti altri friulani, è un grande amore: l'Udinese. Prima di essere un giornalista, o almeno un aspirante tale, sono e sarò sempre un tifoso di questa squadra, che ho nel cuore da quando sono nato. Un legame indissolubile. Al giorno d'oggi è difficile trovare ragazzi giovani come me (classe '97) che tifano squadre di provincia. Facile tifare Juve, Inter, Milan, squadre che sono abituate a grandi fasti e a vittorie. Più difficile invece tenere per una squadra che, soprattutto in questo momento storico, di gioie ai tifosi ne regala ben poco. Lo sfottò da parte dell'amico di turno che tifa la squadra più importante è sempre dietro l'angolo, umiliante. Il rapporto che però lega il friulano all'Udinese è qualcosa di unico, di genuino. Mi tengo quelle poche vittorie all'anno che mi fanno gioire il triplo tifando la squadra della mia terra piuttosto che tifare senza motivo per qualsiasi altra solo perchè più vincente. L'Udinese è così: ci potrà anche far soffrire, gridare, bestemmiare, star male, ma alla fine questo legame non si romperà mai, le emozioni che è in grado di darci questa squadra difficilmente si trovano altrove.

Cosa mi auguro per questo 2019? Di vedere una bella Udinese, che si lasci alle spalle un 2018 turbolento e straziante. Nessuno chiede la Champions League, solo giocatori che in campo diano tutto per la maglia, che rappresentino nel migliore dei modi uno dei pubblici più belli d'Italia. Mi auguro di poter festeggiare più volte per una vittoria, di vedere lo Stadio Friuli tornare il baluardo di un tempo, di godere nel vedere giocare questa squadra. Mi auguro di vedere l'Udinese ripartire dal 2-0 al Cagliari di domenica scorsa,di vedere un gruppo unito remare verso un unico obiettivo. Mi auguro una salvezza tranquilla e un 2019 come anno del riscatto dell'armata bianconera.

A livello strettamente personale, si conclude il mio secondo anno in questa redazione e non smetterò mai di ringraziare il direttore Stefano Pontoni per avermi permesso di poter far coincidere le mie due passioni più grandi: l'Udinese e la scrittura, più in generale la passione per il giornalismo. E devo dire che il mio bilancio personale per questo 2018, da giornalista, è stato molto positivo. Un tassello in più nella mia crescita professionale, che mi ha portato a migliorare molto sia sotto il profilo tecnico che sotto quello delle competenze. Con l'auspicio di continuare questa mia crescita anche nell'anno a venire.

Per finire, non posso non augurare un 2019 ricco di gioie e tante emozioni anche a voi lettori, voi che siete il motivo che ci spinge a dare ogni giorno qualcosa di più, voi che fate andare avanti questa testata. Da parte mia e di tutta la redazione di TuttoUdinese.it i migliori auguri per una buona fine e un buon principio. Sempre nel segno bianconero.


Altre notizie