Conferenza stampa, Tudor: "Serviranno sia le scoppole che l'amore, qui per salvare la squadra e rilanciarla"
Apre la conferenza Franco Collavino: "Grazie a tutti per la presenza, il nuovo allenatore dell'Udinese Calcio è Igor Tudor, calciatore di spessore internazionale e allenatore che ha già guidato club importanti come Galatasaray e PAOK. Ha firmato fino al 2019 con opzione per il 2019/2020. Lo seguivamo già da tempo è il più adatto a portare avanti una progettualità a lungo termine"
Tudor: "È un momento delicato, non vorrei neanche tanto parlare tanto di me. C'è da uscire da questa situazione finendo nel modo giusto, come questa società merita, per poi ripartire con nuove energie per l'anno prossimo, affinchè non si ripeta quanto successo".
"Un allenatore può sempre dare tanto o niente, dipende dalle sue qualità, è la figura che fa la differenza. Bisogna rimboccarsi le maniche e pensare solo fare il meglio contro il Benevento".
"Non ho parlato con Reja, anche se abbiamo un grande rapporto. L'Udinese è una grande società, per questo ho accettato, penso che questa rosa sia interessante, con giovani buoni. Una squadra che può fare un campionato interessante in Serie A".
"Qualche volta serve qualche scappellotto qualche volta un po' amore, vedremo cosa servirà. Voglio vedere cose già concrete a Benevento e punti".
"Sono consapevole che non aver mai allenato in A non sia un pregio, ma ho giocato qua 10 anni e ho già allenato qualche squadra importante, ma secondo me dipende tutto dall'allenatore. L'esperienza aiuta, ma contano di più le qualità. No non ho mai chiesto Balic quando ero al Galatasaray".
"Tanti mi hanno chiamato dicendomi che per me qua non era la piazza ideale, ma credo in me e in questa rosa, sono sicuro che resteremo in A e faremo buone cose. Per me è una sfida".
"Mi hanno contattato in questi due giorni, è successo in fretta e sono venuto contento. Chiamerò sicuramente Oddo, è giusto così. AI ragazzi ho detto di tornare a casa e di staccare, perchè mentalmente sono troppo provati dalla situazione. Col presidente si pensava al ritiro, ma non mi sembra il caso".
"Sicuramente lavorerò sulla testa, abbiamo persone per bene e che ci tengono, quindi è importante lavorare sulla testa. Nel calcio ogni domenica è pericoolosa."
Su Guidolin risponde Collavino: "Abbiamo avuto un grande rapporto con mister Guidolin e ci sentiamo spesso, è evidente che quando c'è un momento di difficoltà il suo nome torna sempre, è una questione romantica in memoria degli anni passati, ma lui vuole continuare con le sue esperienze all'estero e rispettiamo la scelta".
Anche sulla partenza anticipata o sul ritiro in altre zone parla Collavino: "Ci abbiamo pensato spesso, ma nessuna squadra ha le nostre strutture, fare ritiri in altre zone sarebbe quindi deleterio".
"Balic l'ho trovato migliorato, i giocatori li conosco tutti, c'è una rosa per fare bene".
"Sui moduli do sempre la stessa risposta: sono numeri, importanti, ma più di questo è più importante lo stile con cui giochi. Inizi con 4, attacchi con 3, poi si spostano di qualche metro. Sono cose importanti, ma a me piace una squadra che sia prima di tutto aggressiva":
"Non me la sentivo di venire qua solo per queste quattro partite. Abbiamo discusso, ci siamo piacuti, ho sempre apprezzato questa piazza perchè è una di quelle in cui si valorizzano di più gli allenatori, poi dipenderà da me. ma abbiamo fatto un discorso a lungo termine":
"Io come allenatori ho avuto Lippi, Ancelotti e Capello, difficile sceglierne uno, ho preso da ognuno qualcusa, tanta roba tutti e tre".
Conclude Collavino: "In questi giorni i nostri telefoni sono stati roventi, con tanti allenatori che si sono proposti. Potevamo scegliere o un allenatore per completare di stagione o se optare per la progettualità, abbiamo scelto la seconda e quindi per questo Tudor è qua".