Come sarebbe l'Udinese con Zola allenatore...
Le voci che vedono Zola come il prossimo allenatore dell'Udinese non tendono a placarsi e, considerati i successi che l'allenatore sardo sta ottenendo a Londra con il Watford, non può non affascinare l'idea che il successore di Guidolin possa essere proprio lui.
Le possibilità che già dal prossimo anno ci possa essere il passaggio del testimone non sono moltissime, considerate le intenzioni di Zola di rimanere al Watford e la volontà di Pozzo di confermare Guidolin alla guida dell'Udinese ma nel calcio tutto è possibile e quindi è giusto analizzare l'ipotetico cambiamento, valutando i pro e i contro del nuovo ciclo con Zola come allenatore.
Guidolin ha ottenuto grandissimi risultati in questi anni, dimostrando le sue grandi qualità sia con i risultati, sia con la valorizzazione di grandi giocatori. Gianfranco Zola allena da poco, ha sicuramente molta meno esperienza di Guidolin ma ha alle spalle molti anni da calciatore all'estero e quindi conosce molto bene le difficoltà di inserimento di un giocatore straniero in rosa e nell'Udinese si sa che ogni anno il ricambio di giocatori è ingente. Tra le analogie che legano i due allenatori è possibile notare il modulo; entrambi infatti utilizzano un 3-5-2 di partenza ma a livello di gioco c'è molta differenza tra le due concezioni: Guidolin è un allenatore vecchio stile che preferisce correre meno rischi possibile e quindi opta per innescare Di Natale piuttosto che creare gioco. I centrocampisti hanno un ruolo fondamentale e si inseriscono dando sostegno a Di Natale o cercando il passaggio filtrante che possa smarcarlo. Molto spesso l'azione parte da Domizzi che, grazie alle sua qualità, imposta direttamente dalle difesa o parte dal centrale di centrocampo. Questo tipo di gioco esalta il contropiede e si affida alle capacità balistiche di Totò in avanti però tende ad oscurare l'attaccante/trequartista che è a supporto della punta in quanto il modulo di Guidolin tende ad essere un 3-6-1 dove il centrocampista offensivo ha lo scopo di pressare il regista basso avversario e cercare di recuperare palloni. Con Gianfranco Zola cambierebbe prima di tutto la gestione della palla perchè l'allenatore del Watford, a differenza di Guidolin, punta molto sul possesso palla e si ispira al Barcellona. I centrocampisti dovranno cercare di mantenere il possesso palla e di riuscire a non soffrire la pressione. Per quanto riguarda l'attacco Gianfranco Zola preferisce due giocatori offensivi complementari (nel Watford giocano Deeney e Vydra, oppure Geijo e Forestieri) che possano garantire sia velocità che fisicità. Fondamentali saranno gli inserimenti senza palla dei centrocampisti che dovranno velocizzare la manovra con tocchi di prima per poter colpire in velocità gli avversari, proponendo così un tipo di calcio spumeggiante ed esteticamente apprezzabile.
Sarà sicuramente interessante vedere come Gianfranco Zola potrebbe cambiare le dinamiche della squadra ed anche i giocatori stessi ma è difficile fare pronostici precisi e azzardare qualche possibile arrivo, magari dal Watford stesso, con Zola come allenatore.