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Come cambia l'Udinese con Runjaic: modulo, stile di gioco e interpreti

di Gabriele Foschiatti

Kosta Runjaic è l'uomo a cui verrà affidata la panchina dell'Udinese. Un tecnico sconosciuto alla stragrande maggioranza dei tifosi bianconeri, ma che nella sua carriera ha affrontato diverse sfide e gode di una discreta esperienza internazionale. Dopo alcuni anni nelle leghe minori del calcio tedesco, nel 2017/18 il tecnico nato a Vienna ha preso in mano il Pogon Szczecin, prima lega polacca, subentrando a due esoneri e chiudendo al terzo posto. Un risultato che ripeterà altre due volte nella sua avventura, terminata nella stagione 2021/22 per passare al Legia Varsavia, la squadra che ha guidato fino allo scorso 9 aprile. Nel primo anno chiuse al secondo posto, in quello successivo al terzo, centrando sempre la qualificazione in Europa League. Ma come giocano le squadre di Runjaic?

Il modulo preferito dal tecnico di nazionalità tedesca e origini croate è il 3-5-2, l'abito tattico preferito dalla famiglia Pozzo per la loro Udinese. Nella stagione passata ha fatto ampio uso della versione più classica dell'11, con un mediano di ruolo davanti alla difesa e due punte fisiche, ma in alcune occasioni ha preferito ricorrere a due trequartisti dietro a un solo centravanti.

Interessanti le caratteristiche delle mezzali, dato che il terzo realizzatore della squadra è stato Josué, trequartista che Runjaic ha schierato come interno di centrocampo, autore di 11 reti. Il tecnico è capace di sfruttare l'estro dei suoi giocatori più talentuosi, un dato che sicuramente fa ben sperare guardando per esempio a Lazar Samardzic. Il serbo ha caratteristiche molto diverse dall'ex Legia Varsavia, più brevilineo, ma sicuramente non passerà inosservato dato il suo tasso tecnico.

Il primo criterio di lavoro di Runjaic infatti è proprio l'adattarsi al proprio gruppo per metterlo nelle condizioni di lavoro migliori. Si è distinto negli anni per aver dato una solida base di disciplina e mentalità ai suoi gruppi, ma anche per aver lanciato senza paura i più giovani. Lui stesso infatti ha dichiarato: "If you want to foster young players, you need to be able to spot a talent. You need to encourage them, urge them forward. And believe in them (se vuoi far crescere i giocatori più giovani devi riconoscere il talento. Devi incoraggiarli, farli guardare avanti. E credere in loro").

L'obiettivo è quello di controllare il gioco, un approccio offensivo che da anni manca ai bianconeri. Il tecnico negli anni ha più volte sostenuto di volere agire, non reagire: "Dominating the game you will get the results you aim for (controllando il gioco otterrai i risultati a cui aspiri)". Per questo le sue squadre sono forti atleticamente, oltre che mentalmente, e lavorano per costruire un approccio quanto mai camaleontico, per adattarsi meglio possibile alle situazioni di gioco. 

Difficile immaginare un undici ideale, dato che il mercato probabilmente stravolgerà gli equilibri della squadra. Posto però che il lavoro del tecnico mira a sfruttare al meglio il potenziale della rosa, che anche Cannavaro sosteneva essere ben diverso da quello messo in mostra, è possibile immaginare degli identikit precisi nei vari ruoli.

In porta si punterà su un profilo giovane da sviluppare e in questo senso Okoye potrebbe giovarne, continuando la sua crescita. L'obiettivo di controllare il gioco impone poi che anche in difesa ci siano uomini bravi coi piedi, così come nel mediano davanti alla difesa. Nei ruoli di interni di centrocampo vedremo giocatori atletici, capaci di portare un buon pressing in fase di non possesso e di gettarsi negli spazi sul ribaltamento dell'azione. Date la caratteristiche dei bianconeri il modulo di riferimento potrebbe ruotare attorno a Samardzic schierato da trequartista e in quel caso a centrocampo si punterebbe su due profili ancor più brave a svolgere le due fasi. Sugli esterni servono giocatori forti sia sul piano fisico che su quello tecnico: Runjaic ha bisogno di qualità e per ora questa manca. Davanti invece la fisicità abbonda  e visti i precedenti potremmo vedere un Lucca in coppia con Davis, soluzione a trazione offensiva ma particolarmente adatta alle idee del tecnico.


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