.

Ciccio Lodi ai margini. Così se ne va anche uno degli ultimi italiani in rosa

di Stefano Pontoni

365 giorni fa Lodi era una colonna portante dell'Udinese. Se i bianconeri arrivarono a Natale con 25 punti in saccoccia molto merito fu del regista campano arrivato svincolato per salvare il salvabile di un mercato inopportuno. La scorsa per lui fu una buona stagione, nonostante il calo fisico nella seconda, comprensibile però per un giocatore che arrivò praticamente senza preparazione.

In estate Lodi, grazie anche al rinnovo del contratto fino giugno 2017 con opzione per il 2018, era poi ripartito con grande entusiasmo e con la volontà di diventare, dopo la partenza di di Natale e Domizzi, uno dei senatori della squadra. L'arrivo di Iachini, che lo aveva avuto a Vicenza, fa ben sperare, così come il pre campionato, disputato da punto fermo del centrocampo. 

Poi qualcosa si rompe improvvisamente. All'esordio contro la Roma finisce in panchina, entrando solamente nel finale a partita ormai chiusa. 11 minuti, gli ultimi della stagione. Negli ultimi giorni di mercato la società gli fa capire che non c'è più spazio per lui nel progetto tecnico, dal Belgio infatti sta arrivando Sven Kums, mettendogli di fronte diverse offerte di mercato provenienti dalla B. Lodi però si sente ancora importante e in cadetteria non vuole scendere, così punta i piedi. Da lì in poi praticamente non si vede più. Ciccio da guida passa ad essere un ingombro, un giocatore ai margini, un corpo estraneo. Nemmeno il cambio in panchina e le prestazioni negative del regista belga lo riportano in squadra. Un comando dall'alto, così dicono in tanti. Cresce il nervosismo e dopo una lite con Danilo in molti parlano di una sua fuga a Catania. Lodi però resta in silenzio, senza creare ulteriori polemiche, attendendo di capire quale sia il suo futuro.

Ora la voglia di rescindere al più presto e di tornare a casa, a Catania, città della sua compagna dove Lo Monaco lo sta già aspettando a braccia aperte. L'Udinese non vuole mollarlo ma alla fine non potrà tenerlo in catene per sempre. Non sarebbe nemmeno giusto. 

 Cosa perdono i bianconeri? Uno degli ultimi italiani in rosa, uno dei pochi che aveva sposato in pieno la causa bianconera e che qui a Udine si sentiva a casa. Il suo sogno era quello di chiudere la carriera in bianconero ma così non sarà. Ciao Ciccio.

 


Altre notizie