Che Udinese vedremo all'Olimpico?
Che Udinese vedremo questo pomeriggio all'Olimpico? E' questa la vera domanda che dobbiamo farci. Non guardare agli avversari ma soltanto a noi stessi. E' vero che la Lazio è uno squadrone - i biancocelesti sono in gran salute e hanno un Immobile che ogni palla che tocca la tramuta in gol - ma i bianconeri devono pur provare a trovare una continuità, almeno nella prestazione.
Quest'anno più che mai il rendimento dei nostri è stato ondivago. Buone prestazioni alternate a crolli improvvisi, anche all'interno della stessa partita. Difficile per questo capire che squadra abbiamo per le mani, difficile fare un giudizio. Di domenica in domenica è sempre una sorpresa, nel bene e purtroppo spesso nel male. Manca la costanza, manca quel fil rouge che dovrebbe unire la crescita di un gruppo che di base alcune doti le avrebbe anche.
L'avversario di oggi non è affatto il migliore possibile da trovare quando si è in difficoltà, altra verità, ma non si può andare all'Olimpico, come spesso storicamente accaduto (non segnamo e non vinciamo dal 2014 tanto per citare qualche numero) a fare una comparsata. No, quella assolutamente no. L'atteggiamento deve essere propositivo, provarci almeno. Perdere già nel tunnel degli spogliatoi non è ammesso.
Gotti non se la giocherà a viso aperto, questo è certo. Almeno non come a Bergamo dove finì in tragedia. Squadra compatta, solida, per cercare di arginare la straordinaria batteria di trequartisti a disposizione di mister Inzaghi. Densità nel mezzo del campo, l'imperativo è fare filtro e tagliare di conseguenza i rifornimenti ad Immobile. Partita difensiva? Sì e non c'è assolutamente nulla da vergognarsi, anzi.
Tecnica ma anche motivazioni, il tecnico bianconero deve essere bravo anche a toccare le giuste corde dei suoi giocatori. L'abbiamo incensato non solo per le sue doti da tattico ma anche per essere una figura di riferimento all'interno dello spogliatoio. Oggi spetta a lui dare un senso a questa partita, tocca a lui chiedere alla squadra di provare a fare l'impresa.
Servono punti, perché anche dietro corrono (vedi Lecce vittorioso a Firenze) e con questo dicembre fatto di partite sulla carta almeno impossibile non c'è assolutamente nulla di cui stare tranquilli.
Qualche ora ci separa al match. Ai posteri l'ardua sentenza.