Bonato l'uomo del cambiamento e ora con Iachini si costruisce una squadra vera
Tra presentazioni e nuovi arrivi all'Udinese si vede che qualcosa sta cambiando. La società sta ritornando sui propri passi, al passato, a quando si scovavano talenti nascosti in giro per il mondo. Se cercavamo un segnale di cambiamento e di rivoluzione, come tutti ci auspicavamo, lo abbiamo trovato.
Con Gino Pozzo fisso a Londra, a Udine serviva un uomo di potere per dare il via al rinnovamento bianconero. Un uomo nuovo e capace, che veniva dall'esterno con nuove idee e soluzioni. Gino lo ha trovato in Nereo Bonato, autore del miracolo Sassuolo. Da quando il neo Direttore Sportivo ha preso le redini l'Udinese è cambiata radicalmente. Non più un dirigente di facciata ma un direttore che traccia le linee di mercato, che mette alla porta chi l'Udinese non se la merita più, che cerca di scovare talenti e non affari con i procuratori, che non si nasconde dietro le classiche risposte di comodo ma ci mette sempre la faccia. E' qui allora che sta il primo importantissimo passo della trasformazione. E il colpo De Paul, con cui ci si assicura un giocatore dalle grandi prospettive, non sarà l'ultimo.
In molti in questi giorni ci avete scritto che a questa Udinese mancano gli italiani. Concordo con voi. Uno zoccolo duro italiano, magari friulano, sarebbe da trovare. Bonato ha assicurato che ci sta lavorando anche su questo. Di Pinzi, Domizzi e Pasquale però in giro non se ne vedono. L'unico peccato è stato perdere Verre, un errore però di chi precedeva questa gestione dato che si trattava di un accordo già stipulato prima della fine del campionato.
Il secondo step è affidato a mister Iachini. Al lui si chiede di costruire una squadra vera, che lotta e non molla mai. I risultati poi arriveranno da soli se l'atteggiamento sarà questo. Perchè una Udinese svogliata come quella dello scorso anno nessun tifoso si merita di rivederla. Per ora il nuovo mister sta lavorando molto sulla mentalità dei giocatori, facendo capire chiaramente che chi non darà il 110% non troverà mai spazio. I giocatori, quelli che hanno intenzione di cambiare registro, lo stanno seguendo e questo è un bene se pensiamo che l'anno scorso Colantuono e De Canio spesso predicavano nel deserto.
Da qui all'inizio del mercato c'è ancora molto tempo per capire e valutare. Il lavoro svolto per ora è buono ma deve diventare eccellente se si vuole davvero tagliare con gli tre tragici anni. Serve sistemare ancora certi ruoli dove si è carenti e cedere esuberi e svogliati. Così l'Udinese potrà tornare ad essere quella che fu.