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Apu Udine, cos'hai che non va? Il futuro di alcuni big è in bilico. Rivoluzione completa? Di mezzo c'è intanto Ferrara

di Stefano Pontoni

Apu che succede?

Dopo le sconfitte nel derby contro Cividale e nello scontro diretto con Forlì, anche contro la modesta Nardò è arrivata una brutta batosta. Il dream team bianconero, costruito in estate per puntare dritto alla Serie A, è lontano dal rendimento che tutti ci aspettavamo. I nomi ci sono, perché il roster sulla carta è di altissimo livello, ma sembra mancare tutto il resto. Il gioco, la mentalità, l'affiatamento del gruppo. Capitan Antonutti, aveva messo tutti in guardia: "C’è qualcosa in noi che non va bene. Giocare senza emozioni è la cosa più brutta che c'è". Mentalmente serve una scossa, nuovi stimoli per ripartire. Una vittoria, anche sporca, per ritrovare fiducia. 

La testa conta tanto ma poi c'è da fare i conti con l'aspetto tecnico. La scelta di puntare su due guardie americane, snaturando quell'asse consolidato paly-pivot della passata stagione, fino a questo momento non ha pagato. Troppo ambizioso il piano tecnico di Boniciolli (a cui è stata praticamente data carta bianca in estate), oppure ci vuole ancora tempo per innestare nella testa dei giocatori un meccanismo di gioco diverso dallo standard a cui erano abituati in precedenza?

Il tempo, si sa, è cosa rara a questi livelli. Bisogna vincere e basta, ancor di più a Udine. 

La stagione corre veloce e il rischio di buttar all'aria un progetto così importante, anche economicamente, è dietro l'angolo. Per questo ai piani alti, mentre si invoca pubblicamente la calma, si studiano dei correttivi per mettere fine a questo momento di crisi. Stravolgere completamente la squadra è una possibilità concreta. Il presidente Pedone non ci sta, non accetta un fallimento totale ed è disposto ancora una volta a metterci del suo per risollevare le sorti dell'Apu.

Gentile, nome clamoroso per l'A2, è il primo innesto (sta sera sarà presente al Palazzo e con l'anno nuovo inizierà a calcare il parquet) ma da solo non basta. L'intenzione sembra essere quella di prendere un nuovo play, di ruolo e di esperienza. Diversi i profili sondati ma ancora non sembra essere stato trovato quello che fa al caso dell'Apu. Piace anche Alvise Sarto, ala classe '00 di Monferrato che potrebbe presto arrivare in Friuli. E il pivot? In molti rimpiangono il Walters visto l'inizio di stagione di Pellegrino e Cusin. Anche in quel ruolo ragionamenti in corso.

A rischio taglio, invece, ci sarebbero Mian (il cui rientro non sembra aver rispettato le aspettative) e perfino Mussini (parte del gruppo storico). Occhio anche a Sherrill, il cui futuro bianconero è tutt'altro che certo. Si vocifera, poi, di una maxi offerta dall'Oriente per Briscoe e si sa che gli americani sono più legati all'ingaggio che alla casacca che vestono. 

E Boniciolli? Sta sera intanto ritornerà in panchina dopo il covid. Per ora si va avanti con lui anche se le voci di un Sacripanti già al casello di Udine Sud si fanno insistenti. Tutto dipende dai risultati, c'è poco da fare. Spetta lui trovare ciò che non va in questa squadra, correggere gli errori, far rendere i giocatori a disposizione e riprendere il cammino. Altrimenti, come in ogni altro sport, l'allenatore è il primo ad essere messo alla porta.

Nel mentre questa sera l'Apu affronterà al "Carnera" un avversario davvero da prendere con le pinze come Ferrara. La Kleb, al contrario dei bianconeri, sta decisamente meglio. Arriva alla sfida forte di tre vittorie consecutive che l’hanno proiettata in classifica a quota 14 appena, dietro proprio a Udine. Gli uomini di coach Spiro Leka vogliono approffittare della crisi, servirà una prestazione vera, concreta, solida per ritrovare i due punti e chiudere al meglio questo 2022.


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