Apu Udine, coach Finetti: "Esco dal Carnera a testa alta. Questo è un club serio, con un progetto valido"
Forlì sbanca anche il "Carnera" si conquista il pass per la finalissima. Coach Carlo Finetti commenta così la prestazione dell'Apu in Gara 3: "In bocca al lupo ai nostri avversari. Con Cremona sarà una finale avvincente. C'è grande rammarico per aver chiuso questa serie 3 a 0. Pesa la chance persa in trasferta in Gara 1 che poteva darci una spinta emotiva in più.
Ringrazio il nostro pubblico che ha riempito gli spalti anche sta sera, ci sono sempre stati vicini. Grazie a che mi ha accompagnato in questo percorso. Faccio una menzione particolare per Sepulcri, che si è rivelato più di un preparatore atletico e lo ringrazio per quello che ha fatto. Una spalla solida. Grazie anche a Grazzini e Martellossi.
La società può guardare al futuro con una buona dose di speranza. I progetti continuano. Dispiace al terzo anno di fila essere fuori ma credo che gli investimenti fatti durante la stagione sulla squadra e sulla struttura possano far ben sperare. Questo è un club serio, con un progetto valido, che guarda avanti.
Scelte? Avevo l'esigenza di avere persone che fossero pronte ad andare in battaglia più che giocatori forti. Soprattutto dal punto di vista mentale.
Ho perso 3 a 0. Cambierei la terna di Gara 1, l'approccio che abbiamo avuto in Gara 2. Il divario di oggi non rende onore allo sforzo che abbiamo profuso. Abbiamo giocato alla pari due partite su tre con la prima della classe. Abbiamo fatto faticare il miglior straniero dell'A2, vuol dire che abbiamo profuso anche delle buone prestazioni. È venuta poi fuori la compattezza data dal sistema, cosa che noi abbiamo avuto troppo tardi.
Cosa mi porto dietro da questa esperienza? Mi sento migliorato, come dissi dopo Cividale. Dal primo giorno in cui sono arrivato all'Apu sono cresciuto tanto. Prima facendo da assistente ad un maestro come Boniciolli. Poi in prima linea, guidando la squadra. Grazie a chi mi ha portato qui e mi ha fatto migliorare giorno dopo giorno. Ho avuto la fortuna di allenare grandi giocatori. La proprietà si è presa una grande responsabilità ad affidare la panchina ad un novellino come me. Se avrò la possibilità mi sentirò pronto. Adesso ci vuole calma, da parte di tutti. Da gennaio ad oggi è stata lunghissima, mi sembra di aver vissuto otto stagioni in una. È il momento di tirare il fiato, poi mi siederò al tavolino con la società per capire le necessità. Mi sono messo a completa disposizione, sono contento di quello che abbiamo fatto. Esco di qua sta sera a testa alta, fiero ed orgoglioso dei miei giocatori che ci hanno provato tutti fino alla fine, dello staff e di tutti i collaboratori".