APU UDINE, Clark e Delia: "Serviranno salute, mentalità e fortuna per vincere"
Dulcis in fundo. Gli ultimi due giocatori del roster a disposizione di coach Vertemati per la stagione 2023/2024 a essere presentati dall'Apu Udine sono i due stranieri. Nella cornice di Tarvisio, sede del ritiro dei bianconeri, il direttore sportivo Andrea Gracis ha spiegato il motivo della scelta di Jason Clark e Marcos Delia: "Quello che stavamo cercando erano due giocatori di qualità tecnica ma anche di esperienza italiana ed europea. L'importante era trovare delle persone di valore e credo che in entrambi abbiamo trovate queste caratteristiche. Capiscono il gioco e sanno stare in squadra e crediamo che il loro talento possa fare al caso nostro".
Jason perché hai scelto Udine?
È stato un grande club per lungo tempo, so che questo team ha combattuto per vincere ogni anno e io voglio essere in una squadra che lotta ad alto livello. Poi ci sono grandi giocatore e un ottimo allenatore.
Cosa ti aspetti da questo campionato che ha ancora alzato il livello?
Ci sono molte squadre che competono per lo stesso obiettivo. Sappiamo che avremo momenti difficili ma dovremo rimanere uniti per affrontare le difficoltà. La chiave sarà resistere nei momenti di alto e basso, che ci aiuteranno ad arrivare in fondo.
Marcos cosa ti ha spinto a venire qui?
L'ambizione della società di costruire una buona squadra con giocatori che sanno giocare a pallacanestro e conoscono cosa voglia dire vincere. Poi parlando con il coach ho capito l'importanza del suo modo di giocare, che si basa sulla condivisione della palla. Sarà la nostra forza durante il campionato ma dobbiamo ancora lavorare tantissimo per trovare il nostro gioco. Posso dire però che il materiale c'è.
Marcos cosa ti aspetti da questa stagione?
Mi aspetto un campionato tosto, nessuna partita sarà facile. Dobbiamo pensare a noi però, perché l'importante sarà trovare il nostro gioco.
Jason tu hai tante qualità oltre all'essere un realizzatore: cosa pensi di portare all'Apu?
Mi trovo molto bene in questo ruolo. Crescendo gli allenatori mi hanno sempre detto che non basta essere un realizzatore per giocare a basket. Quindi ho sempre cercato di dare qualcosa in più, di difendere e aiutare i compagni. Ormai sono abituato a questo tipo di gioco.
Quali sono le vostre sensazioni sul gruppo e come sta andando il ritiro?
Jason: Ho giocato contro tanti di questi ragazzi, so quanto sono bravi per questo non sono sorpreso di stare con giocatori così talentuosi. Una cosa però mi ha sorpreso, il fatto di aver già legato come gruppo nonostante siano i primi allenamenti. Fa sempre bene andare lontano da tutti per passare del tempo assieme per conoscerci meglio. Fa sempre bene al gruppo.
Marcos: Conoscevo quasi tutti e non è stata una sorpresa il loro livello. Tutti vogliamo un solo obiettivo. Stare tutti insieme in albergo pranzando e cenando assieme ci aiuta a conoscerci, per ora il ritiro è stato molto positivo.
Gracis quali sono le sensazioni?
È una squadra molto allenabile con un grande spirito. L'intensità è alta ma il livello nostro si vedrà nelle difficoltà. Si stanno impegnando veramente tanto e quando lavorano così i risultati saranno la conseguenza.
Come si arriva in fondo pronti per un campionato come questo?
Marcos: Secondo me è importantissima la mentalità e la testa, poi ovviamente sarà importante lavorare bene il fisico per avere le gambe forti.
Jason: La salute è tutto, se staremo tutti bene e saremo con la giusta mentalità potremmo essere un pericolo.
Quali sono le 3 cose che serviranno per raggiungere la promozione?
Jason: Salute, mentalità e fortuna. Ci sono molti team che lotteranno per il nostro obiettivo. Cercheremo di stare positivi e concentrati per tutta la stagione.
Marcos: Sono d'accordo con Jason al 100%.
Il palazzetto è un punto di forza. Cosa ti aspetti dai tifosi?
Marcos: Tutti me lo hanno detto. Mi aspetto il supporto di tutti per giocare assieme ai tifosi, che è la cosa più bella che ci sia per un giocatore.
Jason: Ho giocato qui una volta da avversario e sono rimasto sorpreso. Mi aspetto che sia così per tutte le gare in casa.
Che numero di maglia avete scelto e perché?
Jason: Ho scelto il 3, perché mia figlia è nata a marzo. Ed è un richiamo al grande Allen Iverson di Georgetown, dove ho fatto il College. ù
Marcos: Ho il 12 perché ho sempre giocato con quel numero.
L'americano è il giocatore con più attenzione: senti la pressione?
Non la sento perché so che il mio lavoro è molto importante. Quando sono qui il basket è il mio main focus. Mi preparo molto bene durante l'estate e voglio solo divertirmi. So che ho un ruolo di spessore ma ho fatto tutto quello che serviva per farmi trovare pronto.
Un pensiero sulle rispettive Nazionali?
Jason: Hanno un diverso livello di competitività, i ragazzi giovani hanno uno spirito diverso rispetto a quelli anziani. Sono molto curioso di vederli all'opera ma le basi ci sono e promettono bene.
Marcos: Noi al Mondiale non ci siamo purtroppo. Non hanno trovato il gioco giusto e hanno avuto contro una squadra contro 3/4 giocatori Nba importanti. Si deve ora pensare avanti e costruire il futuro.