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Apu Gsa, -1 all'inizio, chi è già al top e chi deve ancora carburare

di Franco Canciani

Nella pre-season bianconera ci sono giocatori apparsi già in forma campionato. Questo per ragioni diverse, in particolare per una conformazione fisica più resiliente verso i pesanti allenamenti imposti dallo staff di coach Lardo.

Va detto innanzitutto che per Veideman si deve trovare un sistema di carico/scarico: è arrivato dopo l’ennesima estate logorante (lui minimizza, confermando che da sette anni va così) in maglia estone, si è subito tuffato nell’impegno di gruppo proprio nel momento in cui lo staff di Lardo stava aumentando i carichi di lavoro; Lardo e colleghi avranno di certo pensato a come continuare per lui la preparazione al contempo facendolo rifiatare. Nella gara contro Ferrara infatti in alcuni tratti è parso mentalmente in debito d’ossigeno, ma Rain è pedina definitiva e ne vanno preservate le prestazioni. Sarà prontissimo per il match di debutto, un agonista come lui non uscirà certo dalla gara proprio sul più bello.

Kyndall Dykes in testa. Appena arrivato, con quello sguardo profondo ed i lunghi “rasta” ad incorniciare un volto che deve averne viste molte, pochi avrebbero intuito il cuore d’oro, lo spirito indomito ma soprattutto lo spessore da uomo-squadra di KayDee. Un sorriso per tutti, ma in campo è tutt’altra musica.

Dykes è giocatore esperto e di spessore, ma non il mangiapalloni che si temeva: si prende responsabilità di tiro quando sa di doverlo fare, ma smazza palloni per i compagni meglio piazzati se la considera soluzione migliore. Non ha paura a penetrare l’area, dove slalomeggia come i giocatori anni ’80 che tanto ci piacevano. Micalich sembra avere visto giusto.

Anche Chris Mortellaro è parso pronto: lui stesso ci confermava che l’età non verdissima lo “obbliga” a non lasciarsi andare fisicamente, né tantomeno a tavola. Stante il ritardo di condizione di Pellegrino, si è sobbarcato un gran lavoro sotto le plance che ha dato ottimi segnali. Un po’ in difficoltà contro Ferrara nella finale del trofeo Pajetta, ma sicuramente abile ed arruolato al 100% per il Friday night contro la Effe del Pilla.

Fra gli italiani, Tommy Raspino ha fatto da subito vedere le ragioni per le quali il suo acquisto è stato determinante per le ambizioni friulane. Sveglio, attento, veloce in difesa; in attacco deve sistemare il mirino da alcune posizioni ma in generale una vera presenza in campo. Piacenza di certo sentirà la mancanza del ventottenne vercellese, parso al culmine della maturazione agonistica e tecnica.

Al solito, infine, Michele Ferrari: “mi chiamo Michele, risolvo problemi” si sta già rimettendo nell’ordine di idee di essere uomo-ovunque, aiutando sia sull’immediato perimetro che sotto le plance. Il capitano GSA, ribattezzato “orgoglio friulano” dallo speaker del Carnera, sarà il solito “uomo in più” che porterà all’A.P.U. più di qualche punto.

Due parole in extremis per Ousmane Diop: impiegato col contagocce da coach Lino, Ous ha mostrato evidenti progressi tecnici uniti alla strapotenza fisica che già gli conoscevamo. Il giovanissimo virgulto di Feletto ptrebbe essere una delle sorprese di questa stagione.

Ci sono poi un paio di elementi il cui indubbio spessore rende l’attuale altalenante rendimento chiaramente attribuibile solo alla preparazione.

Francesco Pellegrino sta vedendo le sue gare inevitabilmente compromesse dalla situazione falli, spesso prematuramente pesante. Ciccio è chiaramente lontano dalla migliore forma, e nella finale del torneo Pajetta ha messo assieme nove minuti e cinque falli in una gara contro una formazione, quella ferrarese, che lotterà con Udine per le posizioni che contano. Con un Pellegrino anche solo all’80% il buon Tommaso Fantoni avrebbe avuto sicuramente vita meno facile. Attendiamo il totem di Vittoria già alla prima di campionato, quando dovrà tenere al largo gente come Mancinelli, Pini, Gandini e compagnia cantante.

A corrente alternata la pre-season di Andrea Benevelli: il trentunenne pesarese ha alternato cose egregie (come il secondo tempo contro Ferrara) a pause di riflessione più o meno lunghe (nei primi due quarti contro gli estensi 1/6 al tiro e poca presenza): ad oggi la sua presenza appare preziosissima sul parquet, specialmente nelle “task force” difensive organizzate da Lardo. Nel suo caso penso si sia veramente vicini a vederne la faccia migliore, nella speranza che il campo non mi smentisca.


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