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A questa Udinese serve una prima punta, uno che sappia buttarla dentro

di Stefano Pontoni

L'Udinese ha in rosa l'attaccante della Nazionale italiana, Kevin Lasagna, e argentina, Rodrigo De Paul. Eppure loro due non bastano assolutamente per risolvere i problemi in zona gol, divenuti cronici dopo l'addio al calcio di Totò Di Natale. Eh sì, si ritorna sempre a Totò e al fatto che la società non ha mai provato veramente a colmare quel vuoto lasciato dal più grande bomber bianconero di tutti i tempi. 

Certo, di Di Natale ne nasce uno ogni cento anni, ma un erede all'altezza andava cercato con più cura. Invece no, l'Udinese ha fatto di testa sua pensando che bastasse qualche straniero emergente per risolvere tutti i problemi. Impossibile. Al contrario in questi anni sono uscite tutte le magagne che il buon Totò con i suoi gol aveva coperto. Per anni infatti l'Udinese ha vissuto di rendita grazie alle prodezze continue del suo capitano.

E ora? Lasagna sembrava essere il giocatore in grado di garantire almeno 15 gol quest'anno, o almeno così si diceva in estate. Purtroppo, colpa anche di un modulo a lui non adatto, le cose sembrano andare diversamente. Molti meno gol di quelli che si aspettava ma soprattutto una serie di errori, ultimi i due di Empoli, che hanno gettato parecchi dubbi anche sull'ex Carpi. Il killer instinct è cosa rara e molto probabilmente Kevin non è quel tipo di giocatore lì. Sappiamo tutti quali sono le sue caratteristiche migliori: la velocità e il sapere aggredire lo spazio come pochi altri in A. Qualità che, giocando spalle alla porta - e questo è stato uno dei grandi errori di Velazquez - ovviamente non vengono valorizzate. La chiamata azzurra di Mancini non è arrivata per caso, le potenzialità ci sono eccome ma vanno sfruttate nel modo giusto.

C'è poi De Paul, fantasista argentino che fino ad oggi ci ha tenuti a galla. A lui non si possono però chiedere 20 gol all'anno, non è quel tipo di giocatore. Lui è un creativo, uno che sì sa metterla nel sette ma che spesso predilige anche l'assist per il compagno. Rodrigo non è una punta e forse non lo sarà mai, è tutto un altro giocatore. Per questo motivo da lui i gol, che continueranno regolarmente ad arrivare, non potranno essere più di una dozzina. Pensiamo che già oggi ha migliorato il suo score degli anni precedenti. 

Pussetto e Machis? Stesso discorso di De Paul. Buoni giocatori che possono contribuire al bottino ma che per caratteristiche si sentono più a loro agio sull'esterno che là davanti. Di Teo e Vizeu, poco da dire. Non si sono mai visti e forse rischiamo di non vederli mai per tutto il resto della stagione. 

Per questo motivo all'Udinese serve una prima punta vera, un attaccante d'area di rigore che finalizzi il gioco e che permetta ai suoi compagni, Lasagna su tutti, di giocare meglio. Due estati fa c'era l'occasione concreta di prendere Pavoletti. Lui sarebbe stato il profilo perfetto ma purtroppo sappiamo come sono andate a finire le cose. Il Pavo, che tra l'altro si è riconquistato la Nazionale, gioca nel Cagliari. Oggi in Italia è difficile trovare un giocatore così. C'era anche Inglese ma il Napoli lo ha dato al Parma. Chi si può prendere? Gli unici nomi restano quelli degli ex Crotone Trotta e Falcinelli, due attaccanti che Nicola conosce bene. L'Udinese però vorrà investire a gennaio in Italia? Il sacrificio economico, lo dicono i numeri e la classifica, va fatto. Si prenda allora quella punta che tanto serve, un giocatore però già pronto e non l'ennesima scommessa esotica da cestinare dopo pochi mesi. 

Tralasciare questo problema potrebbe essere fatale. La B, mai come quest'anno, è una paura concreta. Senza gol e continuando a subirne a dozzine il rischio è quest'anno in cadetteria ci finiamo per davvero.


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