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1 giugno 1983: "Abbiamo preso Zico". FIGC e CGIL contrarie, i tifosi risposero: "O Zico o Austria!"

di Davide Alello
Fonte: Corriere Dello Sport

L'edizione odierna del Corriere Dello Sport ricorda il trentesimo anniversario dall'arrivo di Zico all'Udinese. Era il primo giugno 1983 quando la società friulana annunciava, fra lo scetticismo generale, l'arrivo del campionissimo brasiliano. "Abbiamo preso Zico": furono queste le prime dichiarazioni con le quali si chiudeva, come scrive il quotidiano, una delle trattative di mercato più eclatanti del calcio italiano, come potrebbe essere oggi l'ingaggio di Cristiano Ronaldo da parte di un club come l'Atalanta o il Bologna. Perché Zico era considerato uno dei tre migliori giocatori del tempo, insieme a Maradona e Platini, come oggi Ronaldo lo è insieme a Messi e Ibrahimovic. Artur Antunes Coimbra detto Zico venne in Italia, e non in una squadra di caratura internazionale, ma in un club che in quegli anni saliva e scendeva di categoria fra la A e la B e che solo 5 anni prima era in serie C. Per il fuoriclasse carioca, che in patria veniva chiamato il Pelé bianco, i friulani sborsarono 6 miliardi di lire. "Abbiamo preso Zico", fu proprio questo l'esordio dell'allora Ds Franco Dal Cin. La notizia fece tremare i palazzi se è vero che il presidente della FIGC Sordillo tuonò contro l'operazione e il segretario della CGIL Luciano Lama attaccò  il presidente dell'Udinese, rimproverando il fatto che mentre spendeva 6 miliardi per Zico, mandava in cassa integrazione migliaia di operai della Zanussi, di cui era proprietario. Persino il Presidente della Repubblica Sandro Pertini si espose, ma in senso positivo: "Mi piacerebbe vedere giocare Zico in Italia". Anni in cui anche nella politica esisteva più pragmatismo e meno retorica. In quei giorni di conflitto verbale a Udine risposero per le rime alle varie critiche i tifosi, con un memorabile slogan: "O Zico o Austria". L'effetto abbonamenti subì ovviamente un'impennata, per quella stagione se ne contarono quasi 27 mila e il Friuli , in quella stagione, registrò quasi sempre il "tutto esaurito". Il brasiliano restò in bianconero per due anni, con 39 presenze e 22 gol, ma dai ricordi e dalle nostalgie degli sportivi italiani non andò più via.


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