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Pordenone, ma quant’è dura la salita!

di Alessandro Poli

In una classifica che dopo undici giornate non vuole saperne di allungarsi, il Pordenone è ancora lì a lottare per il primo posto, a meno due dalla capolista Renate e alla pari con Lecco e Novara, aspettando la gara di stasera del Padova. Subito dietro a 19 la Feralpisalò, e a 17 il citato Padova in compagnia di Vicenza, Arzignano, Pro Vercelli e Pro Sesto. Basta una vittoria per arrivare primi, ma basta una sconfitta per ritrovarsi quinti o sesti.

Nonostante dunque le due sconfitte contro Mantova e Feralpi, nel mese di ottobre il Pordenone mantiene viva la lotta per il primato, tramite le vittorie su Arzignano, Trento e l’ultima dilagante sulla Pergolettese. Brucia certo l’eliminazione già al primo turno di Coppa Italia contro una modesta Imolese: si userà la solita frase consolatoria secondo cui uscendo subito dalla Coppa ci si può concentrare meglio sul campionato.

Nulla dunque o quasi da rimproverare al Pordenone: la sconfitta contro il Mantova, squadra in netta difficoltà, arriva a causa un momento di blackout che nell’equilibrio instabile della C potrebbe capitare a chiunque, mentre quella con la Feralpi è una vera e propria beffa. Certamente le critiche sull’attacco poco prolifico e sprecone sono fondate: c’è da sperare che le cinque reti segnate a Crema, tra l’altro senza Magnaghi in campo, siano un punto di partenza per risolvere questo problema. La difesa rimane invece solidissima, con sole sei reti subite in undici gare, fin qui la migliore del girone.

Insomma il Pordenone continua a lottare per il primo posto, ma è in buona compagnia, e le sconfitte negli scontri diretti con Padova e Feralpi saranno uno dei problemi principali da porsi nel girone di ritorno, dato il molto probabile caso in cui si finisca la stagione a pari punti con altre squadre. Il campionato è ancora lungo, ma si conferma combattuto e imprevedibile: cari ramarri, quant’è dura la salita!


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