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Pordenone, Lovisa: "Pensiamo in grande, non vedo perchè non dovremmo farlo"

di Jessy Specogna

l presidente del Pordenone Mauro Lovisa intervistato da La Gazzetta dello Sport è tornato sulla sua lotta contro il Coronavirus per poi concentrarsi sulla ripartenza del campionato:

“Non ho avuto paura, solo un po' di normale timore. Tutto è sempre stato sotto controllo a parte i dolori e penso di essere stato fortunato avendo gestito tutto stando a casa. Solo nella settimana centrale della malattia non ho voluto sentire nessuno e pensavo solo a guarire. - continua Lovisa - A breve presenteremo una bella squadra a livello societario, con l’ingresso di qualche socio nuovo, gente seria che ha sposato la nostra filosofia. Piuttosto, spero di non perdere mio figlio che ha richieste dalla Serie A. Stipendi? Abbiamo trovato in fretta l’accordo per rinunciare a una mensilità (aprile, ndr) e adesso tutti lavorano felici e non vediamo l'ora di ricominciare. La prima cosa è la ripresa dello sport. Poi certo, l’aspetto economico è importante. Ma abbiamo bisogno di calcio e di vedere le partite, la squadra che lotta. Dopo tre mesi di inattività sarà difficile trovare in fretta il ritmo partita che avevamo prima. Poi c’è la testa, quando la palla pesa fai più fatica, ma i nostri giocatori devono capire che devono divertirsi e finire alla grande. Promozione? Pensiamo in grande e ragioniamo da piccoli e se ci credono Spezia ed Empoli che sono dietro di noi non vedo perché non dovremmo farlo noi. Pubblico? Se aprono teatri e cinema, non vedo perché non possano riaprire anche gli stadi, ovviamente in sicurezza. Una piccola parte ci vuole, perché così non è calcio, è un’altra cosa”.


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