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Pordenone, Barison: "Sembrerà strano ma non pensiamo alla A ma alla salvezza"

di Redazione TuttoUdinese

Tra i perni della difesa del Pordenone c'è sicuramente Alberto Barison, non solo protagonista in B con i ramarri ma anche tra i fautori della cavalcata che ha portato i friulani alla prima storica in serie cadetta. Per fare un punto della situazione quando la ripresa è sempre più vicina, i microfoni di TuttoMercatoWeb.com, hanno contattato proprio il classe '94. Prima il lungo stop, adesso un momento di transizione poi il via alla ripresa: come sono stati questi tre mesi?

“Sono stati mesi particolari, anche se noi abbiamo sempre avuto la società vicina, e questo ci è stato di supporto. Avevamo programmi personalizzati da svolgere a casa, ci siamo allenati tutti i giorni in modo dettagliato per quello che era possibile fare in uno spazio chiuso, poi con la ripresa individuale sul campo abbiamo potuto dare continuità ma con più intensità, allenarsi nel nostro consueto spazio è un'altra cosa. Già quello era stato un passo importante, ma le vecchie abitudini sono tornate pochi giorni fa con la ripresa dei normali allenamenti collettivi: è stata una bella sensazione”.

Come è stato ritrovarsi con il gruppo, anche emotivamente?

“Fortunatamente anche durante il lockdown siamo sempre rimasti in contatto, ma ritrovarsi dopo dei mesi è stato un po' come quando ti ritrovi per il ritiro: una bella emozione, eravamo felici di riprendere le consuetudini. Anche perché tutti abbiamo sempre avuto voglia di tornare in campo e riprendere a giocare”.

Un momento non esaltante, per voi, prima dello stop, poi la decisa ripresa: quando è stato duro fermarsi?

“E' vero, abbiamo avuto un periodo di calo, ma comunque prima della sosta avevamo collezionato tre vittorie in una settimana, ci eravamo ripresi bene. Chiaramente abbiamo accettato lo stop, ma è stato brutto interrompere proprio li, anche se era importante farlo: ora lavoriamo sodo per riprendere da dove avevamo lasciato”.

Dove può arrivare il Pordenone?

“Il nostro obiettivo è intanto fare i punti necessari che ci mancano per centrare la salvezza, poi a quel punto vedremo dove saremo e cosa potremmo fare in più. Fa strano, però, sentire parlare di salvezza una squadra che alla fine è sempre stati ai piani alti della graduatori. Si, può fare strano, ma l'obiettivo principale che ci eravamo dati era la salvezza, e a quella pensiamo. Ragionare di gara in gara è sempre stato un nostro punto di forza, quindi continuiamo su questa linea”.

Sarà un campionato diverso da quello interrotto a marzo: cosa ti aspetti?

“Sarà sicuramente un torneo diverso, lo saranno anche i fattori perché giocare con il calcio e in tempi ristretti non è come svolgere una normale stagione. Stavolta saranno davvero più che mai dieci finali, lo stop ha sicuramente alterato il tutto, ma l'importante è arrivare fisicamente e mentalmente pronti all'appuntamento”.


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