Lecce-Pordenone 1-0, LE PAGELLE: i ramarri chiudono con onore
Il Pordenone tiene un tempo contro i primi della classe e non stende il tappeto rosso, anzi. La parentesi in B si chiude con un’onorevole sconfitta a Lecce.
Fasolino 8: prima da titolare, contro la squadra più forte, con il telecronista che per il primo quarto d’ora storpia il suo cognome. E lui risponde con una prestazione da manuale del calcio, a 22 anni.
Valietti 6,5: conferma la sua qualità anche in questo match, risorsa importante per la prossima stagione (dal 71’ Onisa 6: utilizzato poco, sembra però avere buone qualità. Anche lui importante per il prossimo anno).
Sabbione 6,5: non è sempre il massimo della coordinazione e per questo nei primi minuti rischia il tocco di mano, ma nelle situazioni scottanti si fa sempre trovare pronto.
Bassoli 6,5: si riscatta dopo due prestazioni approssimative con una gara attenta.
Dalle Mura 6,5: ancora provato come esterno, regge bene senza sbavature. Ennesima gran prova (dall’intervallo Perri 5,5: è quello che ha più colpe in occasione del gol, cerca di riscattarsi con qualche sgroppata ma più di una punizione non conquista).
Lovisa 5: ancora una volta sostanzialmente escluso dal gioco, quasi ci si dimentica della sua presenza.
Torrasi 5,5: un po’ spento rispetto ai compagni, qualche giocata ma nulla di più (dal 77’ Gavazzi 6: entra a gara sostanzialmente finita, si limita al suo lavoro).
Zammarini 6: si spende molto, prova anche a inventare qualcosa in avanti. Uno degli ultimi a mollare.
Cambiaghi 6,5: solito sfoggio di qualità, addirittura fa prendere uno spavento a Gabriel. Tanti auguri per la sua carriera.
Butic 6: Lucioni è un cliente difficilissimo, lui riesce a ritagliarsi giusto un paio di occasioni (dal 56’ Secli 5,5: prova a impegnarsi, ma sostanzialmente non tocca palla. Non sembra essere ancora pronto per la titolarità).
Candellone 6,5: nel primo tempo va anche vicino al gol, in generale molto più sciolto del solito. Il gol col Crotone sembra avergli dato nuova linfa (dal 56’ Mensah 6: per ovvi motivi non si impegna al massimo, ma cerca comunque di onorare la prestazione).