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Udinese, Zarraga: "Prima arriviamo a 40 punti, ma questa squadra può fare di più"

di Alessandro Di Lenarda

Nel lunedì sera appena successivo alla sosta per le nazionali, Oier Zarraga è stato ospite alla trasmissione di TV12 Oier Zarraga. Il centrocampista dell'Udinese è da poco sceso in campo con la maglia dei Paesi Baschi in un amichevole benefica disputata contro la Palestina a Bilbao: "È stata una bellissima esperienza, mi ha caricato. Devo ringraziare la società, perché quella dei Paesi Baschi non è una Nazionale ufficiale. Hanno però capito cosa significa per me essere basco e mi hanno lasciato andare a giocare. Era una partita di solidarietà per mandare un messaggio di pace e umanità per tutto quello che sta succedendo, ma per me era anche tornare a casa e giocare in uno stadio importante, quello in cui da piccolo sognavo sempre di giocare. È un ricordo che avrò sempre nel mio cuore".

Pensando al club, invece, il classe '99 ha indicato gli obiettivi stagionali: "Per prima cosa dobbiamo fare 40 punti, ma abbiamo una squadra forte che può fare qualcosa in più. Lo scorso anno abbiamo commesso l’errore di rilassarci a fine campionato, ma abbiamo imparato da quell’esperienza e possiamo fare ancora più punti". Questo anche grazie a una rosa profonda: "Siamo tanti centrocampisti, abbiamo profili diversi. Io continuo a lavorare, aspetto la mia occasione e quando scendo in campo provo a fare il meglio possibile. Ora mi trovo in una situazione che non piace a nessun giocatore, ma quando entro per quei magari dieci minuti devo dare il massimo per aiutare la squadra a fare punti. Il supporto dei tifosi è importante, soprattutto quando non giochi tanto. Vedere che la gente è sempre con te è bello".

Poi, sul rapporto con il connazionale Iker Bravo: "Con lui ho un buon rapporto. È ancora giovane, deve capire che il calcio va veloce e anche quando non giochi devi essere sempre pronto. Ha la qualità per fare la differenza quando entra e lo ha dimostrato. Ha un carattere diverso dal mio, ha solo vent’anni, ma con il tempo capirà tutto".  Discorso diverso per il nuovo numero 10 bianconero: "Zaniolo si è calato in questa realtà con umiltà, dal primo giorno ha mostrato di essere qui per lavorare e per fare le cose con serietà. Ha fatto una bella preparazione fisica e ora è al top. È un attaccante forte, mi ha sorpreso vedere tutta quella tecnica nonostante abbia un fisico imponente. Sta facendo gol importanti e sarà importante per noi in tutto il campionato, in campo si vede quanto ha lavorato in allenamento".

Uno sguardo poi al passato, con la crescita tra le file dell’Athletic di Bilbao: "Per me venire a Udine non è stata una scelta facile, venivo da una grande squadra, ma l’Udinese per me è come la NASA, ha tutto per migliorare come giocatore, dallo staff alle strutture. È incredibile tutto quello che hanno messo in piedi per migliorare la squadra. La differenza più grande tra Spagna e Italia è che in Spagna si lavora più sul fare gol che sull’organizzazione. Là sanno muoversi meglio in attacco ed è una cosa che alleni da giovane. Io ho fatto le giovanili dell’Athletic e fino a 16-17 anni non si parlava di vincere le partite, ma solo di quello che dovevo fare nel mio ruolo, come dovevo muovermi, ecc. Se ti danno gli strumenti giusti poi è più facile capirle queste cose". Infine, la classica domanda sul ruolo preferito: “Preferisco giocare da mediano perché sono più vicino alla palla. Giocare spalle alla porta non è il mio punto forte”.


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