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Udinese, Zaniolo: "Amo già questa maglia. A Udine una dimensione familiare"

di Alessandro Di Lenarda

Nicolò Zaniolo è senza dubbio l'acquisto più importante del mercato estivo dell'Udinese. In gol nel match di Coppa Italia contro il Palermo, il classe '99 sta trovando a Udine la sua dimensione, come ha ammesso in un'intervista a Repubblica: "Mi sento bene. So di avere fatto tanti errori in passato, ma indietro non si torna. Penso all’oggi. A Udine, e all’Udinese, sto benissimo. Io sono spezzino, amo la dimensione della piccola città più di quella grande. Mi manca il mare, ma qui ho trovato una dimensione familiare. Sono più maturo. Abbiamo una bella squadra, con giovani fortissimi di cui fra due o tre anni sentirete parlare. Giochiamo tutte le partite come fossero finali, poi cosa succederà vedremo. Il gol all’esordio in Coppa Italia è stato bello, ora voglio ripetermi in campionato. Mi mancavano il gol, l’esultanza, la gioia. Fa bene per l’autostima e sono molto felice. Amo già questa maglia. Di sicuro in questo momento della mia carriera ho bisogno di sentirmi benvoluto e apprezzato, ed è quello che sento“.

Nella città friulana il numero 10 ha poi potuto ricongiungersi con la famiglia: "Vivo finalmente con la mia fidanzata e con mio figlio. Lo sentivo vicino anche quando eravamo fisicamente distanti, perché fra un papà e il suo bambino l'amore azzera i chilometri. Però adesso che sono tornato a vivere con lui, e con Sara, è tutto più semplice. Quando ci sposiamo? Questo ancora non lo so. L'importane è che siamo di nuovo insieme e ci amiamo tanto. Quando conosci una donna, e capisci che è quella giusta, sogni di fare la famiglia del Mulino Bianco, unita e perfetta. Poi la vita ti mette di fronte a situazioni inattese. Noi ci siamo separati, poi ci siamo ritrovati. Il bambino è felicissimo e sono contento anche per questo".

Dopo una prima parte di carriera a dir poco turbolenta, Zaniolo ha intenzione di voltare pagina: "So che nella mia carriera ho fatto tanti sbagli, dovuti anche alla troppa esposizione mediatica che mi è stata data fin dall’inizio e alle pressioni che ho dovuto sopportare. Essere sulla bocca di tutti a 18 anni, in una città come Roma, non è facile. Sfiderei chiunque a non alzare un po’ la cresta. Ho sbagliato a sentirmi un po’ troppo. Tanti errori sono dovuti a quello. Adesso li riconosco, se tornassi indietro non li rifarei". 


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