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Udinese, Pafundi: "Dopo l'esordio in Nazionale non ho giocato per un anno per colpa delle scelte di qualcuno, ora voglio tornare in Serie A"

di Jessy Specogna

Ai microfoni di Cronache di Spogliatoio, Simone Pafundi, giocatore dell'Udinese in prestito al Lugano, si è raccontato a cuore aperto, dall'esordio all'avventura in Svizzera.

"Voglio tornare in Serie A: adesso mi sento pronto. Tutti parlavano di me. Per due mesi sono stato il giovane top, poi dopo ero il più scarso. Sono arrivato a chiedermi: ‘Chi sono veramente? Valgo davvero?’. Poi scendevo in campo e tutti i dubbi mi passavano. Ho imparato, e voglio dirlo agli altri giovani, a convivere con l’essere un giorno considerato al top, e l’altro giorno invece essere sul fondo. Ho sofferto perché dopo l’esordio in Nazionale, per le scelte di alcuni allenatori non ho toccato il campo per un anno. Non potevo dimostrare il mio valore per le scelte di qualcun altro, mentre tutti parlavano di me. Il tempo dal momento dell’esordio mi è un po’ volato. Ho scelto di andare al Losanna, in Svizzera, per scappare dai radar. Avevo bisogno di allontanarmi dalle attenzioni. Ora sto meglio. Sono pronto: a gennaio voglio tornare in Serie A. Dopo questa esperienza in Svizzera sono pronto per la A, dove ci sono tanti giovani adesso. Qui ho imparato soprattutto la fase difensiva: ci sono tanti capovolgimento di fronte. Guardando i numeri uno può dire: ‘Ma Pafundi non ha fatto bene in Svizzera’. Invece, guardando le partite, direi di no. E poi sono cresciuto fisicamente e in fiducia. L’esperienza in u-20 mi sta confermando che sto bene. La concovazione in Nazionale maggiore da parte di Mancini? I10 giorni più belli della mia vita. Le pressioni che ne sono derivate sono state tantissime. Un po’ le ho sofferte, ma ora sono pronto».


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