Udinese, Okoye collaborativo nelle indagini: consegnato subito il cellulare
L’inchiesta della Procura di Udine sul fronte delle scommesse si allarga, coinvolgendo quattro indagati. Tra questi, oltre al portiere Maduka Okoye e al suo amico ristoratore Diego Giordano, figurano anche l’imprenditore Mario Bordon e Zhang Lingling, titolare del punto Snai di Udine. Proprio da questa agenzia di scommesse, situata in viale Tricesimo, è scattato l’allarme grazie a un algoritmo che ha rilevato un flusso anomalo di puntate sul cartellino giallo a Okoye durante Lazio-Udinese dell’11 marzo 2024.
Secondo gli inquirenti, un’intesa verbale tra Okoye e Giordano sarebbe avvenuta nella pizzeria Biffi, frequentata dai giocatori dell’Udinese. Le indagini, tuttavia, sono ancora in corso e non si esclude che il numero degli indagati possa aumentare nei prossimi giorni.
Poco prima di Natale, gli investigatori hanno effettuato una perquisizione presso l’abitazione di Okoye e il suo armadietto nel centro sportivo dell’Udinese. L’avvocato del portiere, Maurizio Conti, ha riferito che non è stato trovato nulla di rilevante, se non un paio di guanti e delle scarpette da calcio. "Quante possibilità c’erano che l’Udinese fosse in vantaggio a Roma, creando le circostanze per un’ammonizione al portiere? Di fatto, i portieri vengono ammoniti quasi esclusivamente per perdita di tempo", ha commentato il legale.
Maduka Okoye si è mostrato collaborativo fin dall’inizio, consegnando il proprio cellulare per favorire l’analisi delle chat e dei conti bancari. Gli inquirenti sono ora alla ricerca di ricevute di giocate e prove di una possibile combine. L’esame degli smartphone, affidato recentemente a un tecnico, richiederà ancora qualche giorno prima di fornire risposte definitive. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.
Nel frattempo, l’Udinese mantiene il silenzio sulla vicenda, in attesa di ulteriori sviluppi. La società sembra intenzionata a valutare la situazione con attenzione prima di rilasciare dichiarazioni ufficiali sul proprio portiere.