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Udinese, il ds del Lech Poznan su Karlstrom: "Ha sempre giocato sotto pressione e per obiettivi importanti"

di Alessio Galetti

In un'intervista rilasciata ai microfoni del Messaggero Veneto, il direttore sportivo del Lech Poznan, Tomasz Rzasa, ha parlato di Jesper Karlstrom e Kosta Runjaic, due figure importanti per il calcio polacco che ora sono in forza all'Udinese. Il ds polacco ha voluto affermare che il centrocampista, all'arrivo in Italia, abbia giovato dal punto di vista della preparazione e che le sue prestazioni non siano una sorpresa. Di seguito le sue dichiarazioni:

L'inserimento di Karlstrom in bianconero: "Lui ha sempre giocato sotto pressione e per obiettivi importanti: è stato cosi da noi e in precedenza in Svezia. In più p un calciatore della Nazionale. Il bagaglio di esperienza, il carisma che possiede gli hanno permesso di arrivare in maniera molto veloce a un buon livello. Lo staff tecnico, poi, gli ha affidato un ruolo importante, senza contare che la preparazione sostenuta in Polonia ha permesso allo stesso Jesper di entrare col piede giusto nell'Udinese. Il fatto inoltre che la squadra fosse in costruzione, con un nuovo tecnico, con nuove idee di gioco l'ha aiutato. Tutto si è incastrato bene. Non sono sorpreso del suo rendimento, Karkstrom era uno dei migliori calciatori in Polonia e le sue qualità gli hanno permesso di affermarsi in Serie A".

Sulle sue doti principali: "È molto difficile rubargli alla, perchè sa difenderla bene. Sa riceverla, ha un ottimo primo contatto. È in grado di vincere molti duelli con l'avversario, non ha paura di queste. Cerca spesso la soluzione offensiva, non gioca mai all'indietro ed è capace di partecipare all'azione offensiva stessa. Ritengo sia un giocatore universale in mezzo al campo".

Su Runjaic: "È uno dei migliori allenatori che hanno lavorato nel campionato polacco: aveva fatto bene sia a Stettino che a Varsavia. Le sue squadre giocano in maniera accattivante e, dall'altra parte, erano difficili da battere. Si caratterizzavano per una buona organizzazione di gioco e per una buona fase di non possesso. Avevano tutte le proprie qualità dal punto di vista offensivo, ma erano davvero solide quando non avevano la palla".


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