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Udinese, dopo trent'anni il dottor Aldo Passelli saluta la squadra

di Stefania Demasi

Domenica sarà una giornata importante per un membro dello staff medico dell'Udinese. Aldo Passelli, medico sociale dei bianconeri, saluterà la squadra dopo trenta lunghi anni. 

A riportarlo è il Messaggero Veneto, a cui Passelli ha raccontato i suoi trent'anni in bianconero, passati tutti nella massima serie. Il dottore, infatti, è arrivato all'Udinese nell'estate del 1995 - quando la squadra era stata promossa dalla B alla A classificandosi seconda nella categoria cadetta. 

Domenica l'ultima apparizione in panchina, nella sfida casalinga contro la Fiorentina che chiuderà il campionato dei friulani:"Taglio il traguardo dei 70 anni, mi sembra il momento giusto". 

Ha ripercorso con la mente tutti questi anni, tutti i cambiamenti visti e vissuti, ricordando anche un calcio profondamente diverso che si è evoluto ed ha contagiato in questa evoluzione - ovviamente - anche tutto ciò che gli sta attorno:"Ho assistito a un profondo cambiamento del calcio e anche a tutto ciò che gli sta attorno. Oggi è tutto molto più scientifico, sono accentuate le specializzazioni, la preparazione atletica è individualizzata al massimo, del resto a questi ritmi se non sei un atleta non puoi reggere novanta minuti". 

"Vale lo stesso discorso per il mio lavoro. E poi una volta il rapporto con i giocatori era molto più stretto, oggi è esclusivamente professionale. Io onestamente preferivo il calcio di qualche anno fa". 

Ricorda ancora la sua prima partita in panchina:"Udinese-Cagliari con gol di Bierhoff. Quel giorno esordimmo insieme in A io e Zaccheroni". 

Zaccheroni, che afferma essere l'allenatore al quale è rimasto maggiormente affezionato:"Per quello che è riuscito a costruire dal punto di vista tecnico e tattico, ma anche per il modo di porsi della persona. Ho un grandissimo ricordo di lui". 

E per quanto riguarda il momento più alto della sua carriera, ha affermato questo:"L'Udinese ha giocato in stadi importanti, ma l'emozione che ho provato la prima volta entrando a San Siro è stata unica. Ancora oggi quello stadio mi fa venire la pelle d'oca". 

Sul più basso, ha pochi dubbi:"L'ultima giornata di campionato lo scorso anno a Frosinone. Se devo descrivere quella giornata mi bastano tre parole: paura, paura, paura".

Un aneddoto curioso su quella partita è che Davis, appena entrato, chiese il cambio perché si fece male. Passelli, da medico, avrebbe dovuto farlo sostitutire ma Cannavaro ha insistito affinché l'inglese non lasciasse il campo:"E ha avuto ragione lui", afferma il medico. 

Il giocatore più sfortunato dal suo punto di vista è Gerard Deulofeu:"Non voglio entrare nei particolari, il suo è un percorso molto complicato, mi dispiace per quello che sta vivendo". 

E per la sua ultima partita in panchina ha solo una richiesta:"Chiudere in bellezza con una vittoria e non entrare mai in campo. Significherebbe che nessuno si è fatto male". 


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