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Udinese, Di Natale: "Marino mi ha allungato la carriera, una fortuna incontrarlo"

di Davide Marchiol

Pasquale Marino è il nuovo allenatore del Bari e oggi è stato presentato anche in conferenza stampa. Pianetabari.com ha contattato una vecchia conoscenza dell'Udinese per sapere qualcosa in più sul nuovo tecnico dei pugliesi, con un passato importante in Friuli. Trattasi nientemento che di Totò Di Natale, raggiunto per ricordare soprattutto quel triennio in comune in bianconero:
"Marino ha tanti anni di esperienza, è un grandissimo allenatore e lo ha dimostrato nel corso degli anni. Dal punto di vista tattico è un allenatore che predilige il 4-3-3. Ha esperienze importanti, io ho avuto la fortuna di conoscerlo all’Udinese e allo Spezia. Lui è un allenatore a cui piace molto giocare e attaccare, un po’ come tutti gli allenatori che fanno il 4-3-3, sulla scia di Zeman. Adesso potrà dimostrare il suo valore in una piazza importante come Bari".

Lo spostamento da esterno a punta, che permise a Di Natale di diventare uno dei bomber più prolifici nella storia della Serie A:
"Non avevamo attaccanti in quel periodo, allora il mister mi propose di giocare nel ruolo di centravanti. Era una posizione che non avevo mai ricoperto in carriera, considerato che non sono stato un attaccante classico come quelli di 1,90, sono alto 1,70. Da quell’Udinese-Palermo il mister mi ha cambiato e allungato la carriera".

Un nuovo Di Natale nel Bari di Marino?
«Questo lo deve decidere il mister, perché lui conoscerà bene la squadra e le sue caratteristiche. Di sicuro questa è una delle sue qualità più importanti: può cambiare ruolo ai suoi calciatori e trovare quello giusto in cui possono essere impiegati. Un altro esempio è quello di David Okereke a La Spezia, che ha incontrato da esterno e l’ha trasformato in centravanti, facendolo andare in doppia cifra. Queste settimane potranno essergli utili per conoscere meglio il gruppo e lavorare sui ragazzi.»

Dal punto di vista umano:
"Il mister è bravo nello spogliatoio con i calciatori: è una persona con cui si può parlare, ha un carattere forte. Sa essere una persona schietta: se dice una cosa è perché la pensa. Gli piacciono le persone che si allenano in silenzio e lavorano. La fortuna del Bari ora è avere un direttore che già conosce l’allenatore e sa come lavora".


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