Tuttosport - Zaccheroni: "Guidolin, uno dei migliori da vent'anni. Llorente come Bierhoff"
Dalle pagine di Tuttosport un'interessante intervista a Zaccheroni, ex tecnico della Juventus, ma soprattutto dell'Udinese, ambiente in cui ha espresso un ottimo calcio e in cui viene ricordato con grande affetto. Ecco l'intervista integrale rilasciata dal tecnico romagnolo al quotidiano torinese.
"Lo so bene che domenica c’è Juve-Udinese. Due squadre che ho guidato e alle quali sono affezionato. Con Buffon e gli altri sono ancora in contatto. Ho allenato in tanti posti, ma non ho mai nascosto una maggiore simpatia per i friulani".
Partiamo dalla Juve: dopo il successo sul Copenaghen, le basterà non perdere a Istanbul per accedere agli ottavi di Champions.
"Merita di passare. Sono ottimista, nelle ultime partite ha mostrato forza e continuità. Ora come ora la Juve ha davvero poche rivali".
Se passa il turno, dove può arrivare?
"Può succedere di tutto. In Europa si ragiona di partita in partita: sarà decisiva la condizione con cui la Juve arriverà ai successivi appuntamenti. I giocatori non sono robot".
È più sorpreso dalla tripletta di Vidal o dalla crescita continua di Llorente?
"Vidal è una certezza da anni. Le partite si vincono a centrocampo e in mezzo i bianconeri sono fortissimi. Conte, oltre al cileno, ha Pirlo, Marchisio, Pogba. Per il francese ho un debole: che colpo strapparlo al Manchester United. Non conosco i dettagli dell’affare, però se non sbaglio Ferguson ammise subito il dispiacere per il fatto di aver perso un grande giocatore".
In Llorente rivede il suo Bierhoff?
"In certi movimenti, sì. Sono centravanti di stazza. Su Llorente non ho capito lo scetticismo iniziale: a me è sempre piaciuto, è un attaccante che unisce fisico e qualità".
Tevez si è dimostrato subito un trascinatore: gli manca solo il gol in Champions.
"È pura casualità. È un gran bel giocatore: lavora da centrocampista e segna da attaccante".
Chi ha votato per il Pallone d’Oro?
"Non lo dico... A Pirlo comunque lo avrei dato piuttosto due anni fa".
Il 3-5-2 di Conte ha qualcosa in comune con il suo storico 3-4-3 di Udine?
"No, perché i giocatori hanno caratteristiche diverse. Detto questo, mi piace il modo in cui Conte fa giocare la Juve. Antonio guida l’organico migliore e ha una società solida alle spalle. All’estero non faticherebbe a trovare un top club, ma non credo abbia fretta: allena la squadra più forte d’Italia".
E Guidolin?
"Lo stimo tantissimo: da 20 anni è tra i primissimi tecnici italiani. Non ricordo una sua stagione sbagliata".
Senza Muriel, quanto perde l’Udinese?
"Dipende a quale Muriel ci riferiamo... Quello non al top degli ultimi tempi è una cosa, quello potenzialmente fenomenale incide tantissimo".
Alla fine tocca sempre all’immortale Di Natale reggere l’attacco.
"È sempre lui. Merito suo e di Guidolin, che lo gestisce alla perfezione".
Come mai l’Udinese pesca in tutto il mondo e non nel suo Giappone?
"Evidentemente preferiscono altri campionati. Qua i talenti non mancano, il problema è che sono extracomunitari".
Juve di nuovo in testa al campionato: sensazioni?
"Al momento non vedo una rivale che possa contrastarla. I rallentamenti di Napoli e Roma mi sembrano momentanei e fisiologici. L’Inter di Mazzarri è tosta e sono convinto che manterrà un rendimento costante. Occhio pure alla Fiorentina: l’ho vista giocare bene".
Al Milan basterà il suo Honda?
"Aspetto l’ufficialità per parlarne: di sicuro sarei felice di vederlo in Italia".
Galliani va verso l’addio: stupito?
"L’ho sempre stimato, è uno dei migliori dirigenti. Non dimenticherò mai quando mi chiamò per portarmi al Milan: “Mister - mi chiese - non è vero che ha già firmato per un’altra squadra?”. Gli dissi di no e così mi ritrovai a Milanello".