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Stroppa: "Milan stai attento all'Udinese"

di Stefano Pontoni

ricordi e analisi. La redazione di MilanNews.it ha incontrato Giovanni Stroppa, ex centrocampista di entrambe le squadra ma, nel recente passato, il suo ricordo è legato alla panchina della Primavera del Milan dove ha vinto una Coppa Italia di categoria nel 2010, a San Siro, contro il Palermo.

Giovanni Stroppa, lei ha giocato con le maglie di Milan e Udinese. Che partita si aspetta domani a San Siro?
«Non è una partita semplice anche perché l’Udinese, in questo momento, è un po’ come il Milan. Ha grandi qualità nel reparto avanzato ma è vulnerabile in difesa. Ultimamente non ha fatto dei risultati incredibili. Forse, la classifica di adesso, dice che l’Udinese ha fatto qualcosa in più ed il Milan qualcosa in meno».

Cosa pensa del Milan attuale?
«Prima del derby sembrava  che non stesse attraversando un buon momento. Contro l’Inter li ho visti bene. Però può essere normale che, all’interno di questo nuovo cammino, ci siano dei passi falsi. Dovrebbe avere più continuità nei risultati, trovare un bel filotto di vittorie consecutive ma non è semplice».

Le piace la squadra che ha disposizione Inzaghi?
«La squadra è competitiva, ha un attacco che mi piace molto. Il lavoro di Inzaghi non è semplice ma, mi sembra, che lo stia facendo in maniera importante. Ci vuole pazienza anche con lui».

Che idea si è fatto del momento di De Sciglio visto che lei lo ha allenato per due anni e lo conosce bene?
«Lui ha fatto vedere fin da subito che ha delle qualità incredibili. Tutti si aspettano che il suo trend sia sempre quello ma non è così facile. Ci sono tanti aspetti che aiutano un giocatore di qualità a rendere al meglio. A volte sembra che giochi con il freno a mano tirato invece lui deve dare sfogo alle sue qualità, che sono stante. Ha corsa, personalità e capacità di calcio con entrambi i piedi. Dovrebbe avere più autostima in se stesso perché ha delle qualità straordinarie».

Si potrebbe fare lo stesso discorso per El Shaarawy?
«Ci sono parecchie analogie con Mattia. Tiene molto alla squadra e alla maglia e, per questo, vuole migliorarsi ed imporsi. Dopo il gol con la Sampdoria si è vista quanta sofferenza c’era in quell’esultanza. Anche lui ha delle abilità fisiche e tecniche non comuni. Sinceramente mi piacerebbe che riuscisse a saltare più spesso l’uomo. Ha le doti per farlo».

Torres è arrivato al Milan in mezzo a grandi aspettativa ma, fino ad ora, ha segnato solo un gol. Si aspettava tutte queste difficoltà da parte dello spagnolo?
«Non mi aspettavo queste difficoltà anche se, negli ultimi anni, non ha fatto vedere quello che sa fare. Per me Torres rimane il centravanti più forte che c’è in circolazione. È un attaccante completo che ha potenza, velocità, capacità di giocare con la squadra e di segnare. È impossibile che si sia dimenticato come si fa gol e non credo che sia alla fine della carriera. Può dare ancora molto. È un ragazzo molto umile e, secondo me, si può sbloccare da un momento all’altro. Ogni momento è quello buono».

Magari già domenica se dovesse giocare
«Ripeto, con questi giocatori ogni pallone è buono per fargli svoltare la stagione».

Si parla tanto di un possibile ritorno di Arrigo Sacchi al Milan con un ruolo dirigenziale. Come vedrebbe il suo ex mister di nuovo dentro al mondo rossonero?
«Da milanista sarei contento. Da addetto ai lavori mi sarebbe piaciuto che fosse rimasto al suo posto in federazione. Li ha fatto un lavoro importante dando, anche li, una linea guida su una metodologia precisa, sulla disciplina e sulla cultura del calcio. Nel settore giovanile federale ha fatto grandi cose, formando anche degli allenatori».

Secondo lei Sacchi sarebbe un valore aggiunto per questo Milan?
«Sarebbe un valore aggiunto in tutte le componenti della società. Però c’è da dire che il lavoro che ha fatto fino a questo momento Filippo Galli è davvero eccezionale. Mi dispiace che Sacchi sia uscito dalla nazionale perché stava portando qualcosa che non c’era mai stato».

E lei quando la rivedremo in panchina?
«Spero presto. Ho avuto delle offerte ma sto aspettando quella giusta. Non vedo l’ora di tornare in gioco».


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