Sottil: "Ci arriva meglio il Toro ma l'Udinese è chiamata a fare una grande prestaizone d'orgoglio"
Andrea Sottil è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Sottil è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Torino e ha giocato in prima squadra dal 1992 al '94 e poi in altri club tra i quali l'Udinese dal 1999 al 2003. Attualmente è l'allenatore della Paganese che milita in Lega Pro girone C. Con lui abbiamo parlato delle sue ex squadre che si affronteranno domenica pomeriggio.
Udinese-Torino vincere o comunque non perdere potrebbe voler dire per i granata tredicesimo risultato utile consecutivo, mentre per i bianconeri risollevarsi da un periodo non proprio positivo. Che partita sarà?
"Sicuramente sono due squadre che si affrontano in due situazioni diverse, il Torino viene da un lungo filotto di risultati importanti anche in campo internazionale quindi arriva a questa partita con grande sicurezza nei propri mezzi, grande condizione fisica e mentale di conseguenza sarà un avversario molto tosto per l'Udinese. Purtroppo la squadra di Stramaccioni sta attraversando un periodo negativo, può capitare, non sta raccogliendo i risultati che vorrebbe e per questo è evidente che alla partita come condizione mentale ci arriva meglio il Toro. L'Udinese è chiamata a una grande prestazione per stare lontano dalla zona pericolosa della classifica".
Il Torino potrebbe essere un pochino distratto dalla successiva partita di Europa League contro lo Zenit San Pietroburgo, forse la formazione più ostica per qualità di questo suo percorso internazionale?
"Non credo che il Toro possa essere distratto nell'affrontare l'Udinese dagli impegni di Europa League seppur dovrà affrontare un avversario come lo Zenit o peggio ancora snobbi la gara in Friuli, anche perché Ventura è un allenatore molto esperto che sa motivare la sua squadra e ha uomini da poter gestire, magari effettuando un po' di turnover. Il Toro arriva alla gara con l'Udinese libero mentalmente, quindi quando si vive una tale condizione si riesce a fare tutto bene, tutto è più facile, si ha grandissima autostima, c'è entusiasmo anche durante gli allenamenti e di conseguenza s'innescano meccanismi mentali che permettono di giocare con la testa libera e questa è la miglior condizione possibile per un calciatore. Detto questo sicuramente l'impegno in Europa League è molto importante, ma il Toro non sottovaluterà nessuna sfida".
Tatticamente Udinese e Torino che spettacolo possono offrire?
"Il Torino con il 5-3-2 ha un'identità stra-consolidata e il gioco è automatizzato proprio dalla precisa identità. Stramaccioni ultimamente sta giocando in modo simile anche se ha cambiato un po' di moduli, non so come affronterà questa partita, però se le due squadre scenderanno in campo specularmente o quasi la differenza la faranno i duelli uno contro uno, in virtù del fatto che i due moduli pressoché si sovrapporranno. Per essere proprio sovrapposti al 5-3-2 si può replicare con il 3-4-1-2, ma comunque ci saranno sfide dirette, gli esterni fra di loro, i due attaccanti contro i difensori, in mezzo al campo i tre contro gli altri tre e di conseguenza diventerà importante chi vincerà nell'uno contro uno".
Da una parte su tutti Di Natale e dall'altra Quagliarella, Maxi Lopez o al posto di uno degli altri due Martinez per strappare i tre punti all'avversario?
"La forza dell'Udinese è soprattutto il suo capitano che è capace d'inventarsi giocate straordinarie e penso quindi che il Toro debba fare molta attenzione a Di Natale, ma ha anche armi per giocarsi bene la partita perché è una squadra che sa giocare a calcio e davanti ha una coppia d'attaccanti molto dinamica ai quali gli esterni sanno dare il loro appoggio, Peres è un giocatore molto valido. Sarà una bella partita, magari l'Udinese mentalmente sarà un po' frenata, mentre il Toro sarà più spigliato".
Secondo lei il tredicesimo risultato utile per il Torino può arrivare?
"Credo di sì, anche se il Toro deve stare attento perché l'Udinese è chiamata a una grande prova d'orgoglio e a una grande gara sotto il profilo agonistico, deve dare risposte a tutto l'ambiente, la squadra è in ritiro da ieri per prepararsi al meglio. Conosco bene la famiglia Pozzo e la serietà e la professionalità di quella società e so che tipo di reazione agguerrita vorranno, sono però altrettanto convinto che il Toro farà la prestazione. Stramaccioni è un allenatore preparato e ha come secondo Stankovic, persona di grande spessore agonistico e con una grande conoscenza del calcio, per questo mi aspetto da parte dell'Udinese una prestazione altrettanto importante, dovendo dare un segnale forte poiché gioca in casa. Udinese-Torino è una di quelle partite che viaggia su un filo sottile, sarà molto equilibrata, ma, come ho detto, da una parte c'è una squadra molto libera mentalmente e che gioca un bel calcio, il Toro, e dall'altra, l'Udinese, una formazione arrabbiata e un po' in difficoltà che può però trovare la giocata vincente con Di Natale sbloccando la partita per poi giocarsela fino in fondo".
La sua Paganese sta disputando un campionato tutto sommato tranquillo visto che siete quasi a metà classifica?
"Quando sono arrivato (il 7 ottobre, ndr) la squadra aveva quattro punti e siamo arrivati anche al settimo posto facendo un bel percorso, poi però ci sono stati purtroppo problemi societari. Il nostro presidente ha avuto problemi giuridici e a causa di forze maggiori abbiamo dovuto prestare attenzione al bilancio cedendo cinque giocatori importanti e di conseguenza abbiamo avuto difficoltà d'identità tecnico-tattica, però oggi siamo al dodicesimo posto e abbiamo come obiettivo centrare la salvezza. Direi che finora abbiamo fatto un buon lavoro".