Serie A, Juve inarrestabile, battuto anche il Cagliari
Un gol per tempo. Bastano Bonucci e Kean alla Juventus per superare l'ostacolo Cagliari alla Sardegna Arena e continuare la marcia in vetta. Max Allegri può essere soddisfatto per la prestazione messa in campo dai suoi ragazzi, al netto dei calciatori indisponibili per vari motivi. Cinica e spietata la Vecchia Signora, abile a colpire nella prima frazione per poi chiudere anzitempo il match quando il Cagliari s'era riversato in avanti per acciuffare il pari.
Le scelte di formazione. Maran si affida al miglior undici per dar filo da torcere alla squadra di Allegri: Barella è alle spalle di Joao Pedro e Pavoletti, con Faragò, Cigarini e Ionita a centrocampo. La Juve si affida invece al 3-5-2 con Kean e Bernardeschi in avanti, in difesa Bonucci, Cacecres e Chiellini con De Sciglio e Alex Sandro sulle corsie esterne.
Primo squillo bianconero. L'inizio del match vede un sostanziale equilibrio fino al 10', quando prima Emre Can di testa (senza inquadrare lo specchio) e poi con un doppio tocco di Caceres in area (il secondo neutralizzato da Cragno) mettono i brividi alla difesa sarda. I campioni d'Italia aumentano intensità di gioco senza mai accelerare del tutto, Joao Pedro e Pavoletti provano a trovare spazio ma la retroguardia bianconera non fatica a prendere immediatamente le misure ai due attaccanti rossoblu. A tentare la giocata, al 20' in area avversaria, è Kean che si lascia però cadere cercando il contatto con Ionita. L'arbitro Giacomelli non abbocca e ammonisce il talento appena sbocciato anche con la nazionale di Mancini.
A metà frazione il guizzo juventino. Gli ospiti passano in vantaggio al 22': corner telecomandato di Bernardeschi, Bonucci elude la marcatura degli avversari e di testa può comodamente indirizzare la sfera all'angolo alla destra di Cragno. Nulla da fare per il portiere cagliaritano e Vecchia Signora avanti, per la gioia di Allegri nonostante le assenze. La Juve controlla, il Cagliari non riesce a reagire e Kean di testa sfiora il raddoppio immediatamente dopo il vantaggio. Il Cagliari si rende davvero pericoloso solo verso il finale di frazione: è Joao Pedro che impensierisce la difesa avversaria, su traversone dalla destra di Barella. Buona la giocata dei due calciatori di casa, impreciso il numero 10 rossoblu che non trova la porta bianconera.
Controllo Juve nella ripresa. La seconda frazione ha lo stesso copione della prima. I bianconeri tentano l'affondo con Kean, lanciato a rete da Pjanic al 50', ma il giovane attaccante cade al limite dopo un leggero contatto con Ceppitelli. Il direttore di gara fa proseguire, ma gli animi si scaldano. Il numero 18 sembra una furia, perché fa a sportellate su ogni pallone disponibile ma deve spesso scontrarsi con i difensori avversari. Dopo Ceppitelli, tocca a Lykogiannis metterlo giù sulla linea della fascia laterale. Ne nasce un chiarimento tra i due difensori sardi e l'attaccante bianconero, che promette vendetta.
Kean sfiora il raddoppio. Infatti il classe 2000 mette il turbo al 58' e per poco non riesce a beffare Pisacane e Ceppitelli, salvati da Cragno dopo l'accelerata dell'ex Verona. Caceres al 62' alza bandiera bianca per un problema muscolare, al suo posto Allegri schiera Bentancur schierando poi Emre Can nel pacchetto difensivo. Lo 0-2 sembra prossimo ad arrivare e invece Kean toglie dallo specchio della porta un'ottima conclusione al volo di Bernardeschi su assist di Matuidi a 20' dalla fine. Ma non è tutto, perché all'81' Cragno è strepitoso a uscire dall'area per chiudere lo spazio proprio a Kean allontanando la minaccia di testa.
Raddoppio nel finale. Al minuto 85' arriva il secondo gol della Juventus. Kean l'aveva promesso e questa volta riesce a infilare Cragno, ma è spettacolare anche l'assist di Bentancur dalla corsia di destra. Da condannare, invece, i cori beceri contro il classe 2000 che ha poi affrontato a muso duro i sostenitori avversari. Non porta a nulla, dunque, la voglia manifestata dal Cagliari di giocarsela a viso aperto nei minuti finali. La solidità juventina fa la differenza e permette ad Allegri di portare altri tre punti a casa toccando quota 81 in graduatoria. Senza mai mollare, fino all'aritmetica conquista dell'ottavo tricolore di fila che si avvicina sempre più.