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Serie A, il derby va alla Roma: 3 a 1 alla Lazio nel segno di Pellegrini

di Stefano Pontoni

Dalle stalle alle stelle, dalle voci di esonero alla riabilitazione: un derby ti cambia la vita e nel caso di Eusebio Di Francesco, visto il 4-0 al Frosinone, sono due i derby che lo riabilitano. Contro la Lazio la Roma ha saputo soffrire, lasciato sfogare l'avversario, colpito con la velocità e l'abilità nei calci piazzati. Il 3-1 finale è meritato regalando ai tifosi giallorossi un pomeriggio da favola.

LE SCELTE DEI TECNICI: Di Francesco sorprende confermando Santon terzino destro e avanzando Florenzi, in nome di una squadra più equilibrata. A farne le spese Cengiz Under. Simone Inzaghi ripropone la formazione titolare dopo il turnover visto a Udine: Luis Alberto e Immobile si riprendono il posto in attacco, Milinkovic-Savic torna in mezzo e Marusic si rivede sulla corsia destra. Dietro, Caceres vince il ballottaggio con Wallace.

DERBY A VISO APERTO: È la Lazio ad avere l'iniziativa almeno nei primi minuti. Milinkovic-Savic suggerisce, Marusic affonda e Immobile e Luis Alberto provano a concludere a rete. Senza mai trovare Olsen. Lo spagnolo, però, ha due palle gol clamorose, due rigori in movimento sui quali perde tempo cercando di aggiustarsi il pallone: attimi che in Serie A sono un'eternità e possono persino avere effetti collaterali se il tuo avversario si gioca la carta del fuorigioco. È la Roma sorniona che trasforma un'occasione del numero 10 biancoceleste in un quasi gol a favore. La velocità e le verticalizzazioni portano Dzeko e Pastore a trovare la porta, ma anche un eccellente Strakosha. A protezione del portiere albanese Acerbi e Luiz Felipe si fanno trovare presenti, in particolar modo il brasiliano che è protagonista di una chiusura su Florenzi degna di un gol fatto. Non è allo stesso livello e la Lazio ne paga le conseguenze: al 45' da una sponda di Dzeko si scontrano El Shaarawy e Strakosha, l'uruguayano è sbilanciato e Pellegrini, entrato pochi minuti prima per Pastore, emula in tutto e per tutto l'argentino segnando col tacco.

BOTTA, RISPOSTA, ALLUNGO: Inzaghi si gioca due cambi nei primi 10 minuti, cercando maggiori verticalizzazioni con l'arrivo di Badelj e togliendo un pessimo Luis Alberto per un Correa che a Udine aveva dato ottime risposte. Ma alla fine è il solito Ciro Immobile a cambiare l'inerzia della partita. Il centravanti trova il pareggio approfittando di un goffo controllo di Fazio, togliendogli palla e superando Olsen con un diagonale. Una gioia che dura poco perché Badelj stende al limite dell'area Pellegrini e da quella mattonella Kolarov raramente sbaglia: infatti il suo sinistro supera Strakosha. Un altro calcio piazzato chiude il discorso: Pellegrini (ancora lui) pennella, Fazio prende il tempo a tutti e di testa incorna in rete a quattro minuti dalla fine.

IL DIVARIO SI ACCORCIA: Con questo successo la Roma si porta a un solo punto dalla Lazio, mette alle spalle il passato recente e arriva carica alla sfida di Champions contro il Plzen. Per la Lazio allarmi un dato: in tre partite con le big sono arrivate altrettante sconfitte. Non può essere solamente un caso.


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