Scontri tifosi Udinese - Venezia, otto arresti: il commento delle autorità
A due giorni dall'episodio di violenza tra le tifoserie di Udinese e Venezia, scaturito in seguito alla sfida di campionato giocata a Udine, risultano essere otto i tifosi arrestati - ai quali verrà applicato anche il divieto di avvicinamento ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive. Di questi, sei sono cittadini austriaci e due italiani.
Il Messaggero Veneto riporta le parole di Domenico Farinacci, alla guida della Questura di Udine dall'ottobre dello scorso anno, che ha fermamente condannato tale condotta estremamente pericolosa, che ha messo in pericolo l'incolumità dei viaggiatori: "Fin dall'inizio del pomeriggio ci sono stati tentativi di avvicinamento da parte degli opposti schieramenti, sventati prima e dopo la partita dai servizi di ordine pubblico" ha affermato il questore. Ha poi spiegato che, non essendo riusciti a intercettare i veneziani nei pressi dello stadio, i tifosi hanno scelto il primo punto della linea ferroviaria apparso idoneo per mettere in atto l'agguato.
Si è cercato di anticipare il rientro per i tifosi veneziani, così da evitare lo scontro. Ma nonostante ciò alla stazione di Basiliano si sono radunate circa 50 persone e hanno messo in atto l'attacco organizzato.
Proseguono le indagini da parte della polizia per verificare l'eventuale esistenza di altre ipotesi di reato o di violazioni amministrative da parte degli ultrà in corso di identificazione.