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Roma ed Udinese vincono lo scudetto delle “attive”

di Nando Di Giovanni

Le porte dell’ATA Hotel si sono (finalmente) chiuse. Seppur sia ancora presto per sbilanciarsi circa la riuscita o meno delle operazioni di mercato, le società di Serie A si fanno i conti in tasca e ne esce un quadro con tonalità fortemente rosse. Almeno dal punto di vista del bilancio. Gli echi delle spese milionarie del passato sono lontani, eppure c’è ancora una gran voglia d’investire, di rifondare e, cosa rara a dirsi ed a farsi, di consolidare.

Di tutte le squadre della massima serie, difatti, sono soltanto la Roma e l’Udinese a poter vantare un saldo cospicuo. Capitolini e friulani, difatti, chiudono con un attivo di ventinove milioni di euro, un dato che stona con la tendenza più o meno spiccata delle altre società. Delle grandi sorelle, infatti, quella ad essersi indebitata di più è l’Inter, con un passivo di ben quarantuno milioni di euro: scrivere un nuovo capitolo paga e fa pagare.

Fanno poco meglio Juventus (quindici milioni di euro di passivo), Milan e Napoli (tredici) e Lazio (dieci), con la sola Fiorentina in grado di portarsi in territorio positivo con un saldo di quattro milioni


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