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Poco gioco, tanta paura

di Stefano Pontoni

Ad oggi l'Udinese è una squadra irriconoscibile. In vantaggio per due volte e con un uomo in più in campo, i friulani si sono fatti rimontare e superare nel finale da una Lazio non fenomenale. Ciò che ha lasciato rammarico nei tifosi, oltre ai grossissimi errori dei singoli, è stata la tanta paura della squadra durante la partita che ha bloccato testa e gambe dei giocatori. Questa volta i bianconeri avevano trovato già nei primi minuti il vantaggio ma ciò non è valso a nulla. Da subito infatti hanno arretrato il baricentro, facendosi chiudere dalla Lazio nella propria metà campo per tutto il primo tempo, cercando di ripartire solo con lanci lunghi o con l'aiuto di Di Natale, troppo solo però la davanti. Calato poi il rendimento delle ali, l'Udinese si è spenta e la Lazio ha preso definitivamente in mano il gioco. Maggiore è poi stata la qualità dei biancocelesti, soprattuto dopo l'ingresso del "profeta" Hernanes, il quale ha mandato ancora più in tilt la retroguardia friulana. La squadra di Guidolin, troppo ansiosa, così come il suo allenatore, non è mai riuscita ad amministrare la partita, nè tanto meno a chiuderla definitivamente. Per l'ennesima volta poi ha ceduto di colpo, sgretolandosi contro l'intraprendenza e la determinazione degli uomini di Reja. In sostanza ciò che più preoccupa, ormai da inizio anno, è proprio la mancanza di unità, di intesa e di voglia di un gruppo, troppo giovane ed inesperto, soprattuto per giocare con l'acqua alla gola. Ormai anche i senatori, come Danilo e Domizzi, non sono più in grado di sostenere la squadra nelle difficoltà e sicuramente non si può chiedere a ragazzi di 19 anni di prendersi sulle spalle i problemi. Da qui a maggio, con la serie B che si avvicina inesorabilmente, saranno veramente problemi.


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