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Piris: "Vogliamo rifarci contro il Palermo"

di Ivan Cagnucci
Fonte: udinese.it

Ospite della trasmissione Udinese Tonight, condotta da Gabriele Schiavi su Udinese Channel, l'esterno bianconero Ivan Piris ha analizzato il momento dell'Udinese e la sua esperienza in terra friulana.

Iniziamo parlando del tuo ruolo, sei un "destro" adattato a sinistra. Come ti stai trovando?

"Ho sempre giocato a destra ma l'anno scorso allo Sporting Lisbona ho giocato qualche partita a sinistra, per quello mi sono adattato abbastanza facilmente al ruolo".

Per te è un ritorno nel campionato di serie A dopo aver collezionato 29 presenze con la Roma un paio di stagioni fa. Come hai ritrovato la serie A al tuo rientro in Italia?

"Questo campionato è più difficile di quando ero a Roma. Il calcio italiano migliora ogni anno. Non ci ho pensato due volte quando mi hanno proposto di venire all'Udinese: è una grande squadra e ed una grande società. Poi qui mi trovo bene con tutti, parlo anche il portoghese quindi sono a mio agio con i brasiliani e con Bruno Fernandes".

Ti aspettavi subito la maglia da titolare?

"Uno lavora per quello. Ho iniziato più tardi rispetto agli altri, ma ho lavorato bene e quando si è aperta la possibilità di giocare ero contento. So che ci sono anche Gabriel Silva, Pasquale e giocatori importanti per quel ruolo. Ma vediamo cosa dice il mister".

Con il Genoa una parentesi da dimenticare. Come avete reagito in settimana?

"Stavamo tutti male per la sconfitta in casa e i 4 gol presi. Non avevamo mai preso tanti gol, ma martedì è iniziata una nuova settimana e anche il mister ha detto che dobbiamo rivedere quello che abbiamo fatto male per ritrovarci e non commettere più quegli errori. Sappiamo però che non siamo così male: due sconfitte ci hanno colpito, ma siamo ancora lì e vogliamo arrivare in alto".

Come valuti l'esperienza a Roma con mister Zeman?

"Lui è un allenatore particolare, non parla molto con i giocatori. Mi ha fatto giocare sempre, avevo un buon rapporto con lui. Sono contento di averlo avuto. Lui lavora molto sulla parte fisica, sulla voglia di vincere e l'alta intensità. Lui chiede di pressare alti, per quello le sue squadre danno spettacolo".

San Paolo, Roma, Sporting Lisbona, la Nazionale del Paraguay: quale è stata l'esperienza professionale più importante per te?

"Quella della Nazionale in Coppa America: arrivare secondi è stato bellissimo contro un Uruguay fortissimo che ci ha battuto in finale. Quella è stata l'esperienza più bella della mia breve carriera. A Lisbona le cose non sono andate bene, non ho avuto la continuità, per questo non sono rimasto là".

Tu hai giocato con Totti e Di Natale, due dei più grandi cannonieri del calcio italiano. Cosa si prova a giocare con loro?

"Sono due campioni. Io sono arrivato in Italia e ho giocato con entrambi, due che già avevo seguito dal Paraguay. Giocare al loro fianco è straordinario, sono fortissimi. Hanno un'umiltà incredibile che li ha portati dove sono adesso".

Parlando di allenatori: sei passato da Zeman ad un trainer giovane come Stramaccioni. Come giudichi il tuo attuale tecnico?

"Il mister è bravissimo, lavora sodo con Stankovic. Guardano tutti i dettagli di partite e allenamenti. Lavorano tanto e questo ci serve tanto. Con Zeman c'era molto lavoro fisico che poi ci stancava. Con Strama e Dejan si lavora anche tanto, ma bene. Abbiamo dimostrato anche in campo che il lavoro fatto è buono".

Domenica si va a Palermo, come si affrontano i rosanero?

"Dopo quattro gol presi non ci sono motivazioni migliori. Dobbiamo rifarci, non possiamo sbagliare".


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