Per Okaka una sfida da batticuore
Fonte: Corriere dello Sport
L’Udinese deve rialzarsi dopo la rovinosa caduta di Bergamo. Va riscattato l’1-7 subito contro i nerazzurri che rimarrà una macchia indelebile nella bandiera del calcio friulano. Non ci sono se o ma che tengano, la Roma stasera dovrà essere battuta, o comunque va evitata la sconfitta che aprirebbe nuovi e pericolosi scenari. Le parole, “ci riscatteremo, daremo l’anima”, non possono bastare. Servono i fatti. Lo pretende la proprietà, Tudor non potrà sbagliare e punterà su Stefano Okaka, il migliore a Bergamo, colui che inizialmente aveva illuso portando in vantaggio i bianconeri. Poi nell’intervallo il tecnico croato ha pensato bene a lasciarlo negli spogliatoi. Perché? Se lo chiedono un po’ tutti, forse pure il diretto interessato. Okaka, numeri alla mano, tiene in piedi la baracca, tre dei cinque gol bianconeri portano la sua firma. Il bomber è caricato anche nel ricordo del suo trascorso alla Roma con cui ha debuttato a quindici anni senza mai esplodere tanto che sovente il club capitolino lo ha prestato, Modena, Brescia, Fulham, Parma Spezia. Poi la Roma con cui ha disputato 32 gare e 2 gol segnati, non ha creduto in lui. Nel gennaio del 2014 è approdato alla Sampdoria e la fortuna aiuta il bomber umbro, gioca, segna, viene premiato anche da Antonio Conte che lo inserisce in nazionale; due anni dopo va all’’Anderlecht, 13 gol in 27 incontri, prima di entrare di essere acquistato dal Watford di Gino Pozzo con cui inizia bene per poi essere condizionato da infortuni. Nel gennaio scorso passa in prestito all’ Udinese, segna sei pesanti reti, determinanti per la salvezza. Ad agosto è interamente del club bianconero e per Okaka, 30 anni, inizia una nuova vita. Vuole rimanere in Friuli sino al termine della stagione per prendersi non poche rivincite, con la cattiva sorte in primis, ma stasera avrà il colpo in canna.