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Pasquale: "Sono legato a questa maglia e a questa società. Dobbiamo fare la corsa su noi stessi e portare a casa più possibili"

di Stefano Pontoni

Rientrato a Udine questa estate dopo l'esperienza a Torino, Giovanni Pasquale sembra essere pronto per l'importantissima sfida con la sua ex squadra. Torino-Udinese è infatti una sfida particolare per il centrocampista di Venaria Reale Giovanni Pasquale, l'anno scorso di questi tempi in maglia granata. Ospite al canale tematico bianconero, il giocatore ha parlato del momento dell'Udinese e della sfida di domenica.

Quest'anno come va? Come stai? "Ho avuto un problema fisico all'inizio, ma ormai è superato. Ho recuperato al 100%".

Cosa pensi di Stramaccioni? "Lui sta dando una forma a questa squadra. C'è una nuova aria. Lui cerca di farci capire bene cosa vuole da noi. E noi lo seguiamo e seguiamo quello che ci dice il suo staff".

Il gol al Liverpool? "Nemmeno quel giorno sapevo cosa avevo combinato. Una partita di Coppa, vinta in un campo che ha una storia. Indimenticabile. Una cosa che non ti aspetti, un 3 a 1 su un campo così. Gioia per me e per tutti i tifosi. Quella sera c'era anche mia moglie"

Udine è ormai casa tua: "Sì. Sono legato a questa maglia e a questa società. Quando sono tornato questa estate volevo rimanere e ho cercato di convincere il mister e lavoro per dare sempre il mio contributo".

Il Torino, una parentesi particolare: "Abbiamo raggiunto un obiettivo importante. Quest'anno disputano due competizioni e stanno avendo qualche problema ma ne verranno fuori. L'anno scorso Cerci e Immobile sono stati importanti, ma Ventura sa come far rendere i giocatori e starà lavorando su quello".

Ventura, che allenatore è? "E' uno che ha le idee chiare. Sa cosa vuole e come farlo esprimere ai suoi giocatori. Ti dà anche una mano, ma prepara le partite in maniera maniacale. Sicuramente in questi giorni avrà mandato gli osservatori a Udine per vedere come ci prepariamo. Usa mandarne sempre diversi, sono sicuro che ce ne sono all'allenamento".

Udine la parentesi per te più importante? "Devo tanto all'Inter che mi ha lanciato in A, ma la parentesi più importante, anche a livello di rapporti umani, è l'Udinese. A Fagagna sono di casa".

Padelli, tuo grande amico, come sta? Lo senti? "Era un po' giù ultimamente per le due panchine di seguito, ma gli ho detto di non mollare. Merita la riconferma e il posto da titolare, senza nulla togliere a Gillet. In questo momento l'uomo perfetto per il Torino è Padelli".

La classifica è bella: "Poteva essere un po' migliore, per il rigore contro il Cesena. Abbiamo fatto un inizio straordinario, dobbiamo continuare così, lavorare per raggiungere prima i 40 punti e poi raggiungere altro".

Che campionato è questo? "Dobbiamo fare la corsa su noi stessi, portare a casa più punti possibili senza guardare gli altri. Adesso si respira un'aria nuova, idee nuove, voglia di dimostrare da parte di tutti".

Giovani interessanti all'Udinese, chi secondo te? "Penso che Widmer sia uno di quelli che ha più qualità. Ce ne sono diversi. Widmer però ha la possibilità di giocare con continuità"

Totò a parte, chi ti ha impressionato dei tuoi ex compagni? "Sanchez e Asamoah. Infatti stanno dimostrando anche adesso il loro valore".

Bisogna vincere fuori casa: "Sì, è sempre difficile fare risultato in trasferta. Ma dobbiamo cercare di mettere punti in classifica".


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