Non era fuorigioco attivo, aveva ragione l'Udinese
Fonte: L'eco di Bergamo
Ci sono volute 24 ore per accertare che il rigore fischiato e poi non fatto tirare durante la sfida di domenica tra Atalanta e Udinese, doveva essere tirato. Aveva quindi ragione l'Udinese, che ha protestato a lungo per questa decisione.
A inizio ripresa l'arbitro Giacomelli assegna un rigore ai friuliani per fallo di Stendardo su Danilo. Un fallo inutile perché il cross sarebbe irraggiungibile persino per Le Bron James. Di Natale va sul dischetto ma l'assistente Faverani richiama l'attenzione del direttore di gara. Da qui inizia un colloquio fitto di alcuni minuti, dove Giacomelli, fa dietrofront e assegna punizione per i nerazzurri per fuorigioco di Danilo.
E' però una topica dell'arbitro: se Danilo avesse partecipato in maniera attiva all'azione non ci sarebbe alcun dubbio sulla correttezza di questa decisione. Ma la palla è irraggiungibile per lui e quindi il fuorigioco deve essere considerato passivo.
È l'effetto delle nuove norme sul fuorigioco, approvate lo scorso marzo a Edinburgo (Scozia) durante il 127° Meeting dell'International Board ed entrate in vigore dal primo luglio.