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Nicola a Udinews TV: "Non dobbiamo dimenticarci che dobbiamo tirarci fuori da una certa zona, anche se siamo consapevoli della buona prestazione"

di Emanuele Calligaris
Fonte: Udinews TV

Davide Nicola, allenatore dell'Udinese, ha rilasciato delle dichiarazioni dopo Inter-Udinese 1-0.

Abbiamo visto una prestazione importante da parte dell'Udinese. Un'opinione sul match?

"Torno a casa un po' infastidito perché secondo me la prestazione l'abbiamo fatta molto bene. Abbiamo abbinato quella che era la priorità delle prime tre partite a un primo sviluppo del gioco. Nei primi minuti del secondo tempo abbiamo collezionato tre occasioni da gol importanti mettendo sotto l'Inter a Milano. La nostra idea è di fare così il più lungo tempo possibile: per fare questo bisogna aumentare nella consapevolezza delle giocate, nello sviluppo del gioco, recuperare quanto più possibile, alzare il livello di intensità; nonostante oggi avessimo avuto davvero numerosi giocatori con problemi intestinali e febbre: Nuytinck su tutti, D'Alessandro, Lasagna che addirittura aveva la febbre in panchina e quindi si è deciso di non impiegarlo neanche".

Era importante ritrovare la consapevolezza in vista di un trittico di gare importante.

"Anche le partite che abbiamo fatto erano importanti e difficili, con avversari di qualità e blasone, ma qualcosa siamo riusciti a strappare. Il mio intento è quello di riuscire a giocare un certo tipo di calcio, come si è visto negli ultimi dieci minuti del primo tempo e nei primi venti minuti del secondo tempo. Tutto ciò indipendentemente se giochi a Milano o se ci sia l'Inter di fronte. Poi va aggiunto equilibrio, perché non dobbiamo perdere di vista il fatto che dobbiamo tirarci fuori da una certa zona. Però siamo consapevoli di aver fatto una buona prestazione, e possiamo sicuramente migliorare".

Ha rivisto l'episodio del rigore?

"L'hanno fischiato circa tre minuti dopo. Io non commento mai, nel senso che può essere rigore o può non esserlo. Sollevo solo un discorso legato alla biomeccanica del movimento in sé: oggigiorno si chiede di tenere le mani dietro la schiena o sul petto, ma questo non ha nulla a che vedere con una biomeccanica ottimale di corsa; io credo che il rigore sia quando c'è un discorso legato alla volontarietà di poter intervenire alzando la mano, non sicuramente quando uno stacca e magari tiene le mani a mezz'aria. In ogni caso non mi interessa se per regolamento è rigore: il rigore lo accettiamo perché altrimenti perderemmo solamente la concentrazione su quello che vogliamo fare".


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