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Molina: "In Italia sono cresciuto tanto e posso crescere ancora"

di Jessy Specogna
Nahuel Molina ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Olè. Ecco alcune delle sue parole:


"Quello con il Torino è stato un bel gol, ma ammetto che al momento della partita non mi rendevo conto di niente, nemmeno a che minuto avevo segnato. Ero concentrato esclusivamente su una questione: giocare al meglio i minuti nei qual il mister mi aveva messo in campo. Quando ho visto le immagini ho notato che era il 93', ed è stata una sensazione fantastica».

"Da quando sono in Italia è cambiata la mia tattica, ma anche il mio aspetto fisico: sono cresciuto tanto e posso crescere ancora. Personalmente sono arrivato nel bel mezzo di una pandemia e ho dovuto adattarmi velocemente. Mi ha aiutato molto la presenza a Udine di connazionali come De Paul, El Tucu Pereyra, Musso e Nacho Pussetto. In serie A sentivo che il cambio di ritmo è importante; bisogna giocare a un tocco o con il passaggio già in testa, perché non hai mai il tempo che ti danno in Argentina. Qui devi risolvere in un attimo. È una crescita importante, quella che ho avuto, sotto questo punto di vista basilare».

"La Nazionale? La prima volta che sono stato convocato me l'hanno detto Rodri De Paul e il Tucu Pereyra - sorride -. Mi hanno fatto una videochiamata, con le loro congratulazioni. Non ci ho capito più niente, perché tutto è successo molto velocemente. Giungere lì è stato un sogno, sono entrato nel gruppo con il massimo rispetto, senza parlare se non interpellato: così deve comportarsi un ultimo arrivato. Messi? Giocare con lui è bellissimo, fa miracoli ogni volta che tocca la palla. Ti ordina molto in campo, ti posiziona. È il nostro capitano ed è bravissimo a dirti quello che devi fare».
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