Milan-Udinese: uno scontro per l'Europa e per cancellare la crisi
Una gara per rilanciarsi, anche in ottica europea e per scacciare la crisi che sta affliggendo le due squadre, incapaci di vincere nell'ultimo periodo. Perché se il morale dei bianconeri è in ribasso dopo il terzo vantaggio sprecato, contro il Chievo (dopo Palermo e Genoa), il Milan non sta vivendo un momento d’oro, nonostante le iniezioni di entusiasmo “stile Conte” che il tecnico rossonero pratica periodicamente nell’ambiente rilanciando le ambizioni del club.I punti poi sono gli stessi, 18, e al di là del blasone e della portata degli investimenti, l’Udinese con un colpaccio a San Siro, domenica, potrebbe rilanciarsi, così come spera di fare Pippo tornando al successo. All’asciutto. Anche il Diavolo, infatti, non sa più vincere, tanto che il ruolino di marcia dei rossoneri è – ad essere sinceri – più sorprendente di quello di Stramaccioni. Sì, perché se l’Udinese non si mette in tasca tre punti tutti in una volta dalla gara contro l’Atalanta (da quando ha raccolto due pareggi e altrettante sconfitte), il Milan non vince addirittura dalla giornata precedente, dal 19 ottobre, quando la doppietta di Honda (sommata all’autogol dell’Hellas) decise la sfida con il Verona. Da allora addirittura quattro X (contro Fiorentina, Cagliari, Sampdoria e Inter, nel derby della scorsa giornata) e una sconfitta casalinga con il Palermo, capace di firmare un 2-0 a San Siro.In poche parole, nonostante il nuovo corso, il Milan non è un rullo compressore, anzi, è un’avversaria alle prese con il problema della poca continuità nell’arco dei novanta minuti e con tutt’altro che irresistibile in attacco, dove Menez ha spesso inciso in fase realizzativa agendo da “falso 9”.
Confronto. Considerando che ha infilato cinque palloni nella rete del Parma, Inzaghi non raccoglie molto nell’area avanzata: 21 gol con il già citato Honda nelle vesti capocannoniere (6 centri) e Menez alle sue spalle (5), mentre Torres a Milanello si trasformato, nel giro di un mese, da un campione da attendere a una vecchia gloria, tanto che più di qualcuno si attende una mossa da parte di Pippo.Dentro Pazzini, fuori lo stagionato Niño che non è più quello dei tempi di Liverpool. Avesse una possibilità di scelta simile, Strama salterebbe felice, manco fosse ai “baracconi” sul Tagadà.Il tecnico bianconero, infatti, visto il forfait di Muriel, dovrà amministrare la rosa cambiando la formula tattica, passando presumibilmente a quella con il doppio trequartista, anche se dagli inserimenti alle spalle delle punte non ha raccolto molto in termini di reti, considerando che Di Natale ha messo la propria firma su 7 gol e Thereau su 4, cioè 11 sui 15 realizzate nelle prime dodici giornate di campionato. Insomma, domenica vincerà chi saprà superare i propri problemi. Tra quelli dell’Udinese c’è il rendimento “esterno” (4 punti su 18), tra quelli del Milan l’incapacità di trasformare San Siro in una roccaforte (8 punti su 18).